A caccia di idee contro la carenza di acqua 

Partita la maratona sul cambiamento climatico. Fem, la frontiera è l’agricoltura di precisione


di Maddalena Di Tolla Deflorian


TRENTO. L’agricoltura è tra le frontiere della mitigazione degli effetti del global change e degli adattamenti alle nuove condizioni ambientali. La Fondazione Edmund Mach è all’avanguardia nella ricerca in questo campo. A luglio la Fem ha trascinato con le sue reti di relazioni scientifiche altri centri di ricerca e hub aziendali trentini nella rete europea Kic, iniziativa dell’Istituto europeo per ricerca e innovazione EIT. A disposizione attraverso Kic ci sono 85 milioni di euro di finanziamenti. “L’obiettivo trainante della rete Kic – spiega Annapaola Rizzoli, direttrice del Centro Ricerca Innovazione Fem, in questa veste referente del partner locale per Kic – è il trasferimento tecnologico dalla ricerca alle imprese di soluzioni per problemi dati dal cambiamento climatico. Noi ad esempio abbiamo applicato con Kic alcuni progetti cosiddetti Pathfinder, ovvero apripista, per l’agricoltura. Attendiamo risposta per sapere se avremo i finanziamenti richiesti. Uno dei progetti riguarda l’impiego delle camere fenologiche, che permettono di studiare ad esempio come usare al meglio le risorse idriche o come ridurre l’uso dei trattamenti chimici sulle piante, per esempio per contrastare la peronospera delle mele. Parliamo in questo caso della cosiddetta agricoltura di precisione”.

Nel contesto delle attività di partecipazione e formazione di cittadini e imprese per Kic, ieri è iniziata, per terminare oggi, a Trento allo spazio comunitario per l’innovazione CLab di Piazza Fiera, come in altre 16 città italiane, la prima edizione dell’ hackathon mondiale sui Cambiamenti Climatici, che dura 24 ore. Il tema trentino è l’acqua, che anche nelle Alpi inizia a diventare punto interrogativo. “I problemi principali nelle Alpi e in Trentino – spiega ancora Rizzoli – sono il ritiro dei ghiacciai, la carenza d’acqua, gli eventi meteorologi estremi, come le recenti ondate di gelo che hanno causato ingenti danni all’agricoltura. Settori tipici dell’economia alpina, interessati da innovazioni tecnologiche e scientifiche in questo ambito, sono anche la filiera del legname e forestale”.

Al cuore del programma europeo Kic sono innovazione e trasferimento della conoscenza. I programmi sono indirizzati in tre direttrici: sostegno a progetti di ricerca industriale, accelerazione di start-up altamente tecnologiche, formazione imprenditoriale per il settore del cambiamento climatico. A livello nazionale l’iniziativa Kic è coordinata da ASTER (Agenzia Regionale di Innovazione Emilia Romagna), con il supporto dell’Università di Bologna e del centro ricerca nazionale ENEA, con la partecipazione quali partner di 11 imprese, tra cui la trentina Dedagroup s.p.a. Lunedì a Milano si riunisce il Kic Summit internazionale, al quale partecipano anche i partner trentini, con capofila il consorzio HIT. Si tratterà il tema prioritario degli adattamenti e delle mitigazioni dentro le città.















Scuola & Ricerca

In primo piano