43mila trentini sotto la soglia di povertà

43mila persone esposte alla "povertà monetaria" secondo l'indagine indagine sul fenomeno della povertà e dell'emarginazione sociale in Trentino realizzata dalla Quarta Commissione del Consiglio provinciale



TRENTO. Sono le nuove forme di povertà di cui soffrono in particolare le famiglie con l'aumentare dei nuclei formati da un solo componente, il crescente ricorso ai servizi mensa offerti a Trento, i 4.275 assistiti dal Banco Alimentare (+27% nel 2009) e le 43mila persone esposte alla "povertà monetaria", alcuni dei punti critici evidenziati dell'indagine sul fenomeno della povertà e dell'emarginazione sociale in Trentino realizzata dalla Quarta Commissione del Consiglio provinciale e presentat a Trento.

Il presidente della Commissione Mattia Civico (Pd) ha indicato tra le azioni per affrontare il fenomeno "il sostegno alle organizzazioni non profit e "di frontiera" impegnate nelle situazioni di maggiore bisogno". per il vicepresidente Mario Casna (Lega) l'indagine conoscitiva, è "un campanello d'allarme. Il Trentino - ha chiarito - non è più un'isola felice".

Tra i soggetti deboli ha ricordato le donne, "il cui lavoro domestico - ha detto - non è ancora pubblicamente riconosciuto", ma anche gli stranieri e i giovani senza lavoro. Per Salvatore Panetta (Upt) l'aspetto più acuto del problema riguarda la casa, perché la questione interessa sempre più anche il ceto medio.

A giudizio di Claudio Eccher (Civica) "nel ricco Trentino il povero si sente ancora più povero. Sta venendo meno anche qui - ha detto - la capacità dei genitori di intervenire in aiuto dei figli per risolvere il problema casa". La relazione sarà esaminata in aula, come spunto per fornire ai rappresentanti politici elementi utili per la presentazione di disegni di legge, mozioni e interrogazioni.













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