il dramma

Tragedia di Pilcante, la Procura apre un fascicolo per omicidio

Nei confronti del carabiniere che venerdì ha sparato colpendo alla gamba Matteo Tenni, poi morto. Si tratta di un atto dovuto.  La madre della vittima: «Nessuno mi ha aiutato»



ALA. La procura di Rovereto, in Trentino, ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale nei confronti del carabiniere che venerdì ha sparato colpendo alla gamba Matteo Tenni, poi morto. Si tratta di un atto dovuto, ora le indagini proseguiranno con ulteriori accertamenti e non è da escludere l'ipotesi di uso legittimo delle armi.

L'uomo, 44 anni, in passato seguito dai Servizi di Salute mentale, era alla guida senza patente e non avrebbe rispettato l'alt dei carabinieri. Dopo un inseguimento terminato davanti a casa sua, sulla strada provinciale 90, nella frazione di Pilcante di Ala, avrebbe aggredito i militari con un'accetta, ferendo alla mano uno dei due, 54 anni, che ha quindi sparato con l'arma di ordinanza. Tenni, colpito all'arteria femorale, è morto in pochi istanti.  La magistratura ha chiesto alla Scientifica una relazione e si dovrà forse ricorrere ad una simulazione dei fatti sul posto per ricostruire quanto accaduto.

«Mio figlio stava male, nessuno mi ha aiutato», ha detto alla stampa locale la madre della vittima, Annamaria Cavagna, raccontando di essere stata dallo psichiatra il giorno prima della tragedia perché Matteo era «più agitato del solito. Gli ho detto che dovevano ricoverarlo ma niente, sono uscita piangendo».

Sulla vicenda ha preso posizione anche il sindacato di Polizia: "Una tragedia che si sarebbe potuto evitare".













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