L'analisi

Tragedia di Celledizzo, identificato il calibro del proiettile

Si tratta di un calibro 270, compatibile con l’arma di Gionta ma molto diffuso: è infatti utilizzato da una ventina di fucili che risultano regolarmente denunciati da cacciatori della zona
LA CERIMONIA - Oggi e domani i funerali dei due cacciatori
LE INDAGINI - Giallo di Celledizzo, è stato omicidio colposo o volontario? Non si esclude il terzo uomo



TRENTO. Il proiettile che ha ucciso il cacciatore trentino di 24 anni Massimiliano Lucietti è un calibro 270, compatibile con la carabina Winchester di Maurizio Gionta.

Lo hanno stabilito i carabinieri del Ris di Parma, incaricati dell'analisi balistica nell'ambito dell'inchiesta volta a capire cosa è accaduto lo scorso lunedì 31 ottobre nei boschi sopra Celledizzo, in Trentino.

I militari del raggruppamento investigazioni scientifiche non hanno ancora stabilito se a sparare sia stata proprio l'arma di Gionta, che ha trovato il corpo del ragazzo e si è tolto la vita 24 ore dopo.

Il proiettile, molto diffuso tra i cacciatori, è compatibile con una ventina di fucili che risultano regolarmente denunciati da cacciatori della zona.

I carabinieri del Ris dovranno ora capire se il proiettile è stato sparato dalla carabina di Gionta, attraverso la caratteristica impronta lasciata dai fucili sui colpi esplosi.

Proseguono intanto le verifiche dei carabinieri di Cles sulle persone ritenute informate sui fatti, tra cui alcuni cacciatori che lunedì mattina si trovavano nei boschi della zona. La Procura di Trento ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.













Scuola & Ricerca

In primo piano