Tensione

Scontri tra manifestanti pro-orsi e polizia fuori dal consiglio provinciale. Lanci di vernice rossa: «Questa legge è bracconaggio legalizzato»

Le forze dell’ordine bloccano gli attivisti che cercano di entrare nel palazzo. Seduta sospesa quando una manifestante è riuscita a superare i controlli ed è arrivata in aula: portata via dalla polizia



TRENTO. Alta tensione tra gli animalisti di StopCasteller e la polizia questa mattina (4 marzo) in piazza Dante, sotto il consiglio provinciale dove è in discussione il disegno di legge 11 che prevede 8 abbattimenti di orsi pericolosi all’anno. 

Alcuni partecipanti alla manifestazione hanno tentato di entrare nell'aula del Consiglio provinciale, ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine.

Un'attivista è riuscita ed entrare usando il tesserino di giornalista pubblicista e riuscendo così pare a passare i controlli di sicurezza. In aula ha srotolato uno striscione: "Questa legge - ha detto - è bracconaggio legalizzato. Ribellarsi è un diritto e un dovere dei cittadini". Sono in corso accertamenti da parte della Questura dopo che la polizia di Stato è intervenuta per portare fuori la manifestante.

In quel momento stava intervenendo in aula la consigliera provinciale della Civica Vanessa Masé. La seduta è stata sospesa per cinque minuti, dopodiché è ripresa. 

Alcuni scontri con le forze dell'ordine si sono verificati anche all'esterno del palazzo della Regione.

Trento, tensione in consiglio provinciale: i poliziotti a contatto con gli animalisti pro orsi

Momenti di tensione questa mattina davanti al palazzo della Regione, dove è riunito il consiglio provinciale per la discussione del ddl sull’abbattimento degli orsi pericolosi. Gli attivisti pro orsi sono venuti a contatto con il cordone di agenti di polizia che presidia l’ingresso del palazzo. Lavori sospesi in aula.

 

Vedendo l'attivista scortata fuori dalle forze dell'ordine, i manifestanti hanno lanciato alcune palle di vernice sulla facciata. "Orsi liberi, Fugatti al Casteller", le grida scandite in piazza. "Dal 10 febbraio scorso - dichiarano i manifestanti in una nota - è in atto un tentativo di intimidazione e repressione nei confronti della campagna Stopcasteller. Dopo le denunce e i fogli di via, ai volti più noti della campagna, oggi, non è stato consentito l'accesso in aula, nonostante le sedute siano pubbliche". Secondo Stop Casteller, "non esiste alcuna evidenza scientifica che l'uccisione degli orsi riduca i conflitti e aumenti la sicurezza della comunità. Quello che è certo, però, è che condannerà irrimediabilmente la popolazione ursina all'estinzione e questo Fugatti lo sa benissimo". .













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