una foto, una storia

Santa Chiara, il Natale degli operatori dell’area Covid di Medicina

Un cartello con gli auguri di buon Natale, con tre stelline per sperare in un 2021 meno drammatico dell’anno che si sta per chiudere


Pierluigi Depentori


TRENTO. A guardare queste fotografie sembrerebbe un giorno come un altro, in un posto comune un altro, in un anno come un altro, per festeggiare il Natale. Ma su uno dei cartelli, accanto a quello di BUON NATALE scritto grande grande con tre stelline a racchiuderlo, c’è quella definizione che fa capire come il Natale 2020 non abbia nulla a che spartire con quelli degli anni passati.

"Area Covid”, due parole che ormai sono entrate nella nostra drammatica nuova normalità, e che ci portano dritti dritti al reparto di Medicina B dell’ospedale Santa Chiara di Trento.

Eccoli lì, gli operatori sanitari che ogni giorno, perfino a Natale, sono in prima linea per curare i pazienti con la polmonite bilaterale. Sono giorni particolari, questi, perché in Trentino i dati sono ancora molto preoccupanti (oggi ci sono stati 5 nuovi decessi) e le persone ricoverate nei reparti sono ancora molte, troppe.

“In questo momento difficile cerchiamo di stare vicino ai nostri pazienti facendoli sentire come a casa”, dicono in coro gli operatori quando si chiede loro di accompagnare la foto che hanno scattato con una frase. “Come a casa”, sottolineano. Perché anche in mezzo a turni vorticosi e a stanze asettiche, l’umanità non manca mai, assieme alla speranza di vedere uscire presto tutti i pazienti perché guariti da questo virus che sta minando le nostre sicurezze, prima ancora che i nostri fisici.













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