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Rsa, Upipa chiede di sbloccare le rette alberghiere. Tonina: «Decideremo a breve»

In assemblea appello alla Provincia perché metta più risorse sulla quota sanitaria. L’assessore annuncia 18 milioni entro fine anno per gli adeguamenti contrattuali



TRENTO.  Il tema delle rette delle Rsa è stato al centro ieri (15 dicembre) dell’assemblea di Upipa che rappresenta le 42 Apsp trentine che gestiscono le 50 Rsa del territorio.

Per Upipa, che ha recentemente incontrato anche l'Associazione Familiari RSA_Unite, c’è un principio non più procrastinabile: è indispensabile uscire dalla logica del contributo a fine anno per ripianare i bilanci delle Apsp (che pone le Case di riposo nella condizione di non poter pianificare né gli investimenti né l'attività ordinaria) e ragionare, al contrario, sull'adeguamento strutturale - e proporzionale all'inflazione - della quota sanitaria a carico della Provincia, che non può ignorare l'invecchiamento della popolazione e l'aggravamento delle patologie. Allo stesso tempo, serve abbandonare il blocco delle rette alberghiere (a carico delle famiglie).

Il blocco è in vigore dal 2015 ma è chiaro che ogni costo è aumentato in questi quasi 10 anni: costa di più fare la spesa, costano di più le bollette e costa di più anche gestire le Case di riposo. Ovviamente – chiarisce Upipa – «maggiore sarà l'impegno della Provincia sulla quota sanitaria e minore potrà essere l'incremento sulle rette alberghiere». 

«Sono consapevole delle difficoltà che avete in particolare sul reperimento del personale, certezza sulle entrate finanziarie, risorse per investimenti edilizi e attrezzature», ha detto all’assemblea il neoassessore provinciale alle politiche sociali Mario Tonina. «In questo momento, la mia priorità, riguarda la necessità di avere gli elementi per permettere ai direttori di predisporre dei budget che i Consigli di amministrazione devono obbligatoriamente approvare entro fine anno. Ho compreso cosa significa per voi non poter adeguare le rette alberghiere, su questo punto mi impegno a darvi una risposta quanto prima e in ogni caso confermo che è mia intenzione proporre l'approvazione delle direttive Rsa e delle direttive sui Centri diurni nella seduta del 22 dicembre. Nella stessa seduta proporrò anche di prorogare al 30 giugno 2024 le direttive triennali alle Apsp che assegnano gli obiettivi di razionalizzazione della spesa, in scadenza il 31 dicembre 2023. Questa proroga è necessaria perché ho bisogno di capire anche insieme a voi, quali possono essere le azioni da mettere in campo nel prossimo triennio».

Per quanto riguarda gli adeguamenti contrattuali, ha detto l’assessore, la Provincia riuscirà a liquidare i primi 18,6 milioni entro quest'anno, mentre gli ulteriori 8,7 milioni saranno liquidati entro gennaio.













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