Via Benacense, olmi abbattuti 

Finita la nidificazione, è partito il terzo lotto dei lavori. Finocchiaro (Verdi): «Giunta di devastatori»



ROVERETO. È partito ieri il terzo lotto del rifacimento di via Benacense, con il taglio degli olmi che costeggiano la carreggiata nel tratto compreso tra via Padova e via Rovigo. Ad occuparsi dell’abbattimento è la Brenstrade Srl di Cavedine, che ha appaltato il terzo lotto per un costo di 375 mila euro. «Prima di partire con gli abbattimenti, abbiamo atteso il benestare della forestale, che ha controllato pianta per pianta l’eventuale presenza di nidi. Non ne sono stati trovati, quindi abbiamo potuto procedere con la prima parte dei lavori». Graziola nota anche che tra le piante recise alcune avevano «carie importanti e in alcuni casi i rami erano cavi, sarebbe bastata una giornata di vento per spezzarli e farli cadere, mettendo a rischio i passanti. Significa che l’opera andava portata avanti, anche sotto il profilo della sicurezza». Dal punto di vista tecnico, il problema principale degli olmi di via Benacense è l’abnorme apparato radicale sviluppatosi negli anni a tal punto da danneggiare la rete di sottoservizi, in alcuni casi bucando le condutture idrauliche del sottosuolo e addirittura entrando in alcune cantine. Un esempio rimasto scolpito nella memoria cittadina è il condotto della roggia Paiari, occupato quasi per intero dalle radici delle piante, al punto di non riuscire più a far fluire l’acqua.

Per il momento, il cantiere si fermerà all’incrocio con via Rovigo (cioè all’altezza della pizzeria Celeste), mentre sarà il quarto lotto a portare il cantiere fino all’incrocio con via Fiume, e il quinto chiuderà il cerchio, arrivando fino alla chiesa di Santa Maria.

Dal punto di vista del progetto, si tratta della prosecuzione dei lavori iniziati lo scorso anno, e peraltro annunciati già nel 2011 dall’allora assessore ai lavori pubblici Leone Manfredi. Sull’opportunità di rinnovare l’alberatura - gli olmi verranno sostituiti con dei Ginkgo Biloba (una pianta molto longeva e resistente, che col tempo può raggiungere anche altezze considerevoli, tra i 30 e 40 metri) - convenivano insomma tutti. Tranne i Verdi. Pino Finocchiaro infatti è furioso: «Sono tornati gli Unni - attacca deciso -, e tagliano alberi a destra e a manca. Non hanno voluto ascoltare né il Papa, con la sua nuova enciclica, né l’Onu, che in merito alla tutela delle piante hanno espresso posizioni condivisibili. Via Benacense - aggiunge l’ambientalista - è assieme a via Cavour una delle più inquinate strade della città, quegli olmi proteggevano le abitazioni dall’anidride carbonica, dalle polveri sottili e dall’inquinamento acustico. I residenti se ne accorgeranno presto. In una situazione simile, la scelta di abbattere tutti gli alberi, e non solo quei pochi che rovinano le condutture dei sottoservizi, non sarebbe mai passata a Merano, a Bolzano o in qualsiasi città europea. In questo caso invece si spendono ingenti somme di denaro pubblico per niente. Non vediamo l’ora - conclude Finocchiaro - di andare al voto alle prossime comunali per spazzare via quest’amministrazione incompetente che con le sue scelte sta devastando la nostra città».

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