Via all’esposto per il parco di via Dante 

Il sindaco non risponde alla diffida, i firmatari si sono rivolti alla Procura: «Fermate i lavori prima che sia troppo tardi»



ROVERETO . Scaduto l’ultimatum senza alcuna risposta dal sindaco Francesco Valduga a cui era stata inviata il 17 maggio, la diffida proposta dal composito gruppo che comprende Verdi ambientalisti, Comitato Salviamo gli alberi di viale Trento, Più Democrazia in Trentino, Piergiorgio Plotegher di FdI e singoli cittadini si tramuta - come promesso - in un esposto in Procura. Il documento è stato controfirmato ieri mattina negli uffici della Procura roveretana ed è formulato come una richiesta di accertamenti. Nel progetto di ampliamento del Circolo tennis, che prevede l’abbattimento di piante secolari, vengono ipotizzati reati contro l’ambiente e contro le norme della pubblica amministrazione, e i firmatari invitano la magistratura a fare luce sul progetto, se possibile fermandolo. Le obiezioni partono dalla storia stessa del parco, previsto nel piano urbanistico di Rovereto del 1896, elaborato per il Governo Asburgico dall'ingeniere Edoardo Gerosa, progettato nel 1901 da Giorgio Ciani (1846–1917), uno degli architetti trentini più famosi dell'epoca, poi riprogettato nel 1921, dall'architetto Pietro Marzani di Villa Lagarina (1889-1974), che vi inserì il monumento all’alpino, su progetto dell’architetto Ettore Giberti. Per questo secondo intervento, notano i firmatari, «furono acquistate ben 1890 piante». I giardini di via Dante, inseriti nel Prg come zona a verde pubblico, sono soggetti a una normativa che vieta l’abbattimento di alberi senza comprovate esigenze di manutenzione del patrimonio arboreo e “in assenza di documentati progetti di riqualificazione paesaggistica, ambientale e funzionale finalizzati ad interventi di ripristino, di restauro, di ristrutturazione o anche di nuovo impianto del verde”. Inoltre, a tutela del patrimonio storico e architettonico dello storico monumento all’alpino, il Comune avrebbe dovuto chiedere il parere alla Soprintendenza di Trento. Sul progetto non è stato nemmeno chiesto il parere della Circoscrizione Centro, annotano i firmatari, secondo i quali «il progetto unitario che ha portato alla divisione in stralci non è conosciuto» malgrado vi vengano impegnati almeno 800 mila euro, e il contratto di gestione è stato affidato al Circolo tennis anziché procedere a una gara d’appalto. I firmatari - tra i quali i verdi Ruggero Pozzer, Pino Finocchiaro e Angelo Bonelli - si raccomandano la massima urgenza, «considerata l’imminenza dell’inizio dei lavori» e se sussistano «le condizioni di un sequestro preventivo cautelativo dei provvedimenti che autorizzano l’ampliamento dell’impianto sportivo ai danni del parco, con il conseguente taglio di alberi». Cioè prima che sia troppo tardi. (gi.l.)

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