«Senza il Trentino siamo tutti un po’ più poveri» 

Le reazioni in città. Lo sgomento del sindaco Valduga e dei suoi colleghi lagarini. Don Maffei: «L’informazione è collirio per gli occhi». Olivi: «La politica e l’imprenditoria locale si muovano»


Giancarlo Rudari


Rovereto. La gioia e la tristezza per il nostro giornale che da domani non sarà più in edicola sono racchiuse in due giornate: la prima, quella del 5 luglio 2017, una splendida giornata estiva, quando venne riaperta la redazione del “Trentino” in via Fontana; la seconda, quella di ieri, grigia e fredda giornata invernale, con l’annuncio della chiusura del giornale e tutto ciò che rappresenta. «La chiusura del quotidiano “Trentino” rappresenta una perdita per tutta la nostra Comunità: i giornali, i media, sono parte fondamentale della democrazia e ne sono garanti attraverso la capacità critica di cui sono depositari. La storia del “Trentino” (e prima “Alto Adige”) è la storia della nostra terra: ha rappresentato per molti anni una voce fondamentale di quel pluralismo che garantisce ai cittadini di poter comprendere i processi e le dinamiche del territorio. La mia solidarietà va a tutti i giornalisti ed i lavoratori della testata giornalistica» afferma il sindaco Francesco Valduga. Che ricorda la sua partecipazione all’inaugurazione della nuova sede di Rovereto: «una vetrina aperta sulla città che lasciava trasparire quel rapporto diretto tra la cronaca e il contesto urbano e sociale che sarebbe auspicabile tra la stampa e i cittadini ed aveva avuto per me un forte valore simbolico. Questa chiusura improvvisa ci priva di una opportunità di conoscere meglio ciò che accade nel mondo e nella nostra terra, attraverso quegli spazi e quegli approfondimenti che appartengono alla peculiare dimensione della carta stampata. L’auspicio è che siano trovate al più presto soluzioni per i lavoratori e le loro famiglie, in un momento di particolare crisi per la nostra società». Parole che devono far riflettere tutti quelle di don Ivan Maffei decano di Rovereto ed ex direttore di Vita Trentina: «Con il suo lasciarsi interrogare da quello che succede, con la capacità di approfondirlo e chiamarlo per nome, l’informazione è collirio per gli occhi: pulisce lo sguardo, stimola il confronto, impegna ad abitare non da turisti distratti. La chiusura di una testata, specie in una stagione come quella che stiamo attraversando, è un impoverimento per tutti». «Il Trentino è sempre stato un giornale nobilmente attento al Mart e non posso che guardarlo con riconoscenza. Chiedo che il monopolio dei giornali non debba punire la libertà di informazione» ha commentato Vittorio Sgarbi presidente del Mart. Per il presidente dell’Apt Giulio Prosser «Addolora profondamente e preoccupa l’annunciata chiusura del quotidiano “Trentino”. Un prezioso presidio del territorio che ha sempre raccontato la Vallagarina in tutte le sue sfaccettature. Sono rimasto senza parole dall’annuncio di oggi. Sono vicino al direttore Mantovan e a tutta la sua redazione confidanto si possa t rovare una soluzione che impedisca di cancellare 75 anni di storia». Dal canto suo il sindaco di Ala Claudio Soini esprime il proprio rammarico: «Ho appreso che non potremo più sfogliare uno dei nostri più amati quotidiani, che forse non leggeremo più le tante notizie e storie raccontate sul nostro territorio, sapere che non avremo più modo di interloquire e collaborare con i tanti bravi professionisti di questo giornale, ecco, tutto questo mi rattrista. Voglio quindi far sentire la mia vicinanza e quella dell'Amministrazione che rappresento ai tanti collaboratori del “Trentino” che in queste ore staranno vivendo momenti di preoccupazione ed incertezza per il loro futuro». Si dice «basito ed esterrefatto» il sindaco di Calliano Lorenzo Conci: «Una decisione che priva il Trentino di una voce importante nel panorama dell’informazione locale, una voce fondamentale anche per l’importanza della pluralità di presenza di testate giornalistiche ed organi di informazione. La mia vicinanza va a tutti i giornalisti del Trentino a partire dal direttore Paolo Mantovan fino ai giornalisti della redazione di Rovereto sempre disponibili a raccontare il nostro territorio con in testa il caposervizio Giancarlo Rudari ed il suo vice Luca Marsilli senza dimenticare il corrispondente della nostra zona Michele Stinghen che ringrazio per la sua professionalità e disponibilità. La speranza è che il gruppo Athesia trovi le modalità per valorizzare competenze ed esperienze dei giornalisti e dei professionisti coinvolti da questa decisione». «Una grande perdita per tutto il Trentino e in particolar modo per le piccole amministrazioni. Inoltre come abbonato esprimo un grande rammarico non trovare più in edicola dal Gedeone la mia testata preferita» afferma il sindaco di Avio Ivano Fracchetti. «La chiusura del giornale Trentino annunciata oggi dall’imprenditore Ebner rappresenta una grave perdita per l’informazione trentina che viene bruscamente privata di una voce attenta e libera che per anni ha raccontato delle vicende politiche economiche e di cronaca della nostra provincia dando voce a tutte le componenti del territorio. Siamo vicini a tutto il personale del giornale e auspichiamo che l’imprenditoria trentina e la società civile si muovano all’unisono per trovare una soluzione sostenibile che permetta a questa testata storica di continuare a portare avanti il prezioso lavoro di informazione» sono le parole di Laura Scalfi, dirigente Cfp Veronesi, del Comitato promotore di Azione. «Se chiude un giornale la Comunità diventa più povera. Di idee, di voci, di capacità critica. Facciamo qualcosa perché non si spenga questa luce. Per le persone che ci lavorano. Le risorse si possono trovare. Alla politica e all’imprenditoria trentina la responsabilità di provarci. Fino in fondo» è la dichiarazione di Alessandro Olivi, consigliere provinciale del Pd. Il segretario cittadino dei Dem Carlo Fait parla di «notizia estremamente negativa per la libera informazione e per l’impoverimento socio culturale che deriverebbe dalla scomparsa di una testata giornalistica storia...Solidarietà ai giornalisti e collaboratori e l’impegno nello stimolare il consiglio provinciale e la politica a trovare soluzioni utili per evitare la chiusura comunicata dall'editore ai giornalisti del Trentino con modi irrituali e poco rispettosi dei diritti dei lavoratori». Corrado Corradini attivo nel volontariato parla di «colpo durissimo per il pluralismo dell’informazione: con la chiusura del Trentino viene meno una voce autorevole e libera, punto di riferimento per tanti cittadini ed organizzazioni. Un affettuoso solidale saluto ai giornalisti e al personale del quotidiano a cui l’editore, senza preavviso e con modi sbrigativi, ha imposto lo stop».













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