«Questo Festival è dedicato a lui» 

L’omaggio di Oriente Occidente e i ricordi di amici e istituzioni della Vallagarina



ROVERETO. In apertura di seduta, ieri sera il consiglio comunale di Rovereto ha reso omaggio alla figura di Paolo Manfrini. L’ultima di una infinita serie di testimonianze e ricordi arrivati da Rovereto e dalla Vallagarina.

Il festival Oriente Occidente “con grande dolore ricorda il co direttore artistico Paolo Manfrini, ideatore e anima del Festival fin dalla sua fondazione” e annuncia che la 38ª edizione del Festival, intitolata alle Nuove Vie della Seta e in programma dal 31 agosto all’8 settembre, verrà dedicata alla sua memoria.

Paolo Farinati: «Con la scomparsa di Paolo Manfrini, Rovereto e il Trentino vengono privati di un grande, stimato, appassionato e versatile uomo di cultura. Paolo sapeva ascoltare, dote sempre più rara in questo nostro tempo. E poi sapeva in ogni occasione creare il giusto gioco di squadra, ottenendo il meglio da tutti i suoi collaboratori. Paolo ci mancherà molto, come la sua passione e le sue capacità mancheranno alla sua cara Rovereto e al suo amato Trentino».

Giulio Prosser: «Paolo era prima di tutto un grande amico. Fino all’ultimo è stato un motore e un pilastro della nostra comunità di cui era uno dei più profondi conoscitori ed osservatori. Per me è stato sempre un faro e consigliere. Un maestro. Abbiamo condiviso anni di grande crescita professionale e umana. Paolo sapeva guardare sempre avanti e trovare le proposte migliori a beneficio della nostra comunità. Aveva profonda visione e la sua acutezza lascia un vuoto incolmabile».

Francesco Valduga: “L'esempio ed il messaggio che vengono dalle sue opere resteranno indelebili. A nome della Città oltre che mio personale, desidero esprimere il cordoglio per la perdita di Paolo Manfrini. Voglio ricordare l'impegno che ha saputo esprimere come consigliere comunale, ma anche la sua generosa, qualificata e pluridecennale azione culturale a favore della nostra comunità. Gli dobbiamo tutti molto. La nostra gratitudine è grande, la scomparsa lascia indubbiamente un vuoto incolmabile, ma l'esempio ed il messaggio che vengono dalle sue opere resteranno indelebili per i roveretani, che si stringono ora in un affettuoso abbraccio alla famiglia.

Mario Cossali: Caro Paolo, lo sapevo che poteva succedere da un momento all’altro, ma è stata comunque una bastonata e adesso mi vengono in mente tante cose, tante immagini, tanti episodi, che invece mi mettono allegria. Una passeggiata notturna euforica, l’ enorme appartamento di Milano dove tu, io, Lanfranco e Diego nel 1969 cercavamo di intraprendere una nuova vita tra impegno politico e studio e che lasciammo “in eredità” a Mauro Rostagno. La mitica sede del Gazzettino in piazza Rosmini, le riunioni di redazione del “Leno”. Altri parleranno delle tue creature famose, io voglio ricordare quegli anni e quei momenti nei quali abbiamo cercato di essere roveretani fino al midollo pur nello spirito della critica e della disobbedienza».

Stefano Bisoffi: “Uomo di grande cultura, attento ai cambiamenti della società, curioso e mai pago di imparare cose nuove. La Comunità della Vallagarina e prima ancora il Comprensorio avevano condiviso con Paolo il valore del Festival Oriente Occidente sostenendolo nei suoi esordi e poi promuovendo il teatro amatoriale attraverso la rassegna del Sipario d’Oro. Paolo è stato un osservatore attento alla vita della comunità, un grande ambasciatore di cultura e un protagonista nella promozione del territorio. Ci mancherà la sua intelligenza attenta e vivace, in grado di elaborare proposte nuove e ci mancherà la sua umanità».

Nicola Zoller e Mauro Leveghi: «Paolo Manfrini l'abbiamo conosciuto nei suoi percorsi come giornalista, uomo impegnato nelle arti e nella cultura, dirigente provinciale. Era stato anche un brillante consigliere comunale socialista a Rovereto nel 1990, scrivendo ampia parte del programma per la crescita della città. Lo ricordiamo con immenso affetto».













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