Mariani, si riparte con 200 dipendenti 

Inaugurata l’attività trasferita dalla val di Ledro alla ex Gallox, 50 assunti in più rispetto agli accordi con la Provincia


di Giuliano Lott


ROVERETO . Non c’è dubbio che per come si erano messe le due vicende - quella della Gallox giunta a un rovinoso fallimento e quella della Mariani che minacciava di lasciare Tiarno di Sotto poiché non era possibile espandere lo stabilimento - la situazione pareva disastrosa. Ai 120 dipendenti in cassa integrazione per il crack dell’azienda roveretana poteva aggiungersi l’addio del gruppo bresciano, che sarebbe costato altri posti di lavoro. Ci sono voluti anni - circa tre per perfezionare gli accordi, cinque dal fallimento Gallox - ma ieri all’ex stabilimento della storica azienda galvanica era il momento del taglio del nastro: la Mariani, azienda del gruppo Omr trasferitasi dalla val di Ledro (dove rimane per il momento una sessantina di dipendenti, destinati ad essere spostati sull’impianto roveretano) sta già lavorando a pieno ritmo, e risponde a una richiesta di prodotto in forte crescita, tanto da iniziare a pianificare un ulteriore potenziamento. Dalla fabbrica di via Del Garda escono migliaia di assali per la vicina di casa Dana, ma anche le coppe dell’olio delle nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio, il prestigioso Suv della casa del Biscione. Per meglio dire, qui vengono selezionati e rifiniti i pezzi - pressofusioni realizzate negli stabilimenti bresciani per l’alluminio, e in Germania e Veneto per la ghisa - che poi andranno a fornire le aziende. Tradotto in altri termini , significa investimenti e lavoro sicuro Il gruppo Omr, che controlla Mariani, ha messo sul piatto 10 milioni di euro di investimenti per adattare alle propsie esigenze produttive l’ex stabilimento Gallox, e dopo due anni di lavori gli investimenti nella nuova fabbrica hanno superato i 18 milioni di euro: 12 in macchinari e nuove linee produttive e 6 per la parte edile, mentre i lavoratori occupati da Mariani sono saliti da 150 a 200. Una “fabbrica rinata”, ha sottolineato il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi assieme a un soddisfatto Marco Bonometti, patron di Omr, e a Luciano Manzini, amministratore delegato di Mariani. Alla cerimonia anche Flavio Tosi, presidente di Trentino Sviluppo, il sindaco Francesco Valduga, il presidente di Confindustria Trento Enrico Zobele e Rino Tarolli, presidente di Dana Italia, uno dei maggiori clienti di Mariani, ora pure “vicino di casa”. È stata proprio la volontà di creare un distretto specializzato la carta vincente per persuadere il gruppo Omr a rimanere. Una trattativa faticosa, ammette Tosi raccontando la durezza del confronto. Inevitabile spiega Bonometti, perché i tempi della politica non sono compatibili con quelli delle scelte aziendali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs