IL PD CONTRO LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO 

«Istruttoria pubblica, è Dalzocchio a dover decidere»

ROVERETO. «Sulle procedure per l'istanza pubblica la presidente del consiglio Mara Dalzocchio non dice la verità» scrive il gruppo del Pd con in testa Luisa Filippi. «Innanzitutto -argomenta il...



ROVERETO. «Sulle procedure per l'istanza pubblica la presidente del consiglio Mara Dalzocchio non dice la verità» scrive il gruppo del Pd con in testa Luisa Filippi. «Innanzitutto -argomenta il gruppo dei democratici - solo dopo aver rilasciato l'intervista ha proposto ai capigruppo un termine entro il quale inviare proposte, che ci è stato notificato solo mercoledì via email. Fino a mercoledì infatti non si è mai parlato di inviare proposte per iscritto ma ci sono stati solo alcuni accenni durante la riunione dei capigruppo».

Ma secondo il Pd i termini per inviare le proposte non sarebbero l’unica incongruenza in tutta la vicenda: «Non è vero neppure quanto (la presidente Dalzocchio, ndr.) afferma rispetto al fatto che non si è deciso per la modifica di regolamento. Molti consiglieri infatti - e di schieramenti diversi - hanno detto di ritenere necessaria la modifica del regolamento affinché questo riporti chiaramente le modalità dell'istruttoria pubblica. Ancora, Mara Dalzocchio dicendo che nessuno ha sposato la proposta di Rovereto MyLife omette la realtà dei fatti: in molti abbiamo apprezzato il lavoro prodotto dell'associazione valutandolo positivamente al fine di sostenerlo come modello per la definizione delle procedure. Non è vero quindi che il Pd non ha fatto proposte: ha invece anticipato la propria posizione e, come tutti gli altri capigruppo, attendeva che la presidente definisse un iter all'interno del quale lavorare. Che piaccia o no - conclude la nota del Pd -, la presidente rimane la garante dei funzionamento della conferenza dei capigruppo ed è quindi sua responsabile definire, sentiti i partecipanti, tempi e modi della discussione».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs