Energia dalle vetrate la scommessa in via Zeni 

Inaugurata ieri la sede di “Glass to power”: fondata da due ricercatori milanesi ha trovato il modo di catturare la luce solare con lastre trasparenti come il vetro  



ROVERETO. Il polo della Meccatronica mette a segno un altro "colpo di mercato": si è insediata ieri una nuova azienda che produrrà vetri capaci di generare energia. Si chiama "Glass to power", ed è nata a Milano un paio di anni fa, partendo da ricerche e studi fatti da due ricercatori (Sergio Provelli e Franco Meinardi) dell'Università Bicocca. L'obiettivo è produrre vetrate e finestre fotovoltaiche e gli interlocutori dell'azienda saranno i costruttori di edifici con grandi facciate. Un grattacielo ad esempio, o un palazzo commerciale, potrebbero ricavare l'energia dalle finestre anziché da pannelli fotovoltaici sul tetto. Il potenziale di mercato c'è eccome, perché tra un paio d'anni in Europa i nuovi edifici dovranno essere autonomi dal punto di vista energetico. Non facile, se fai un palazzo grande e alto, con un tetto relativamente piccolo e magari stretto tra altri edifici. Altro discorso se invece hai a disposizione una grande facciata (i vetri fotoltaici che verranno prodotti a Rovereto producono dai 30 ai 50 watt per metro quadrato). Ieri è stato inaugurato il primo laboratorio, dove si inizierà la ricerca sulle nanoparticelle, per far aumentare la capacità produttiva. Man mano gli spazi si allargheranno, con i successivi laboratori di produzione. Le lastre trasparenti avranno all'interno dei nanocristalli capaci di convertire la luce solare in infrarossi. Questi, una volta catturati, vengono riflessi all'interno del pannello, arrivando ai bordi, dove celle fotoltaiche li tramutano in energia elettrica. La sfida tecnica era quella di riuscire a trovare materiali capaci di riemettere la luce. Trovata la soluzione, i ricercatori milanesi pensarono a possibili sviluppi pratici. «Ci siamo costituiti nel settembre del 2016 - ha spiegato l'amministratore di Glass to Power, Emilio Sassone Corsi - con un'azione di crow-funding abbiamo raccolto oltre 2 milioni di euro, un record italiano. Abbiamo scelto Rovereto perché il Trentino è la regione europea meglio gestita come finanziamento pubblico: ad inizio 2018 avevamo presentato richiesta di contributo, ci sono stati accordati 1,1 milioni su 1,5 totali. E poi siamo qui perché potremo contare sulla collaborazione dell'Università di Trento, ed in particolare di Lorenzo Pavesi e Paolo Bettotti, che gestiranno i laboratori sulle nano particelle in silicio». La Glass to Power ha già assunto 4 ricercatori specializzati, a fine 2019 diventeranno 10; a regine si pensa a 30 dipendenti. Si pensa di iniziare ad andare sul mercato per l'estate. In parallelo Trentino Sviluppo riqualificherà l'edificio che ospita la nuova azienda, per lavori dal costo di 400 mila euro. «Glass to Power è già accreditata sul mercato, e ci sono tutti gli ingredienti per il suo successo - commenta il presidente di Trentino Sviluppo Sergio Anzelini - entro giugno concluderemo l'allestimento, in previsione di un ulteriore allargamento». (m.s.)













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