«Contratto inaccettabile» 

La protesta in piazza Podestà. Il sindacato contesta l’appalto del servizio di lettura contatori di Dolomiti Energia «Il bando di gara non tutela i nove lavoratori: perderanno 1000 euro l’anno di stipendio e il contratto a tempo indeterminato»


Michele Stinghen


ROVERETO. In consiglio comunale per chiedere al sindaco di bloccare l'appalto per i letturisti di Dolomiti Energia. Ieri i rappresentanti della Filcams Cgil hanno tenuto un presidio in occasione del consiglio comunale, con la richiesta all'amministrazione di intervenire presso Dolomiti Energia e chiedere - in qualità di socio di maggioranza assieme al Comune id Trento - di rivedere interamente il bando di gara per la lettura dei contatori. I cui addetti rischiano di ritrovarsi un contratto nettamente peggiore del precedente, di passare da tempo indeterminato a determinato, di perdere netti 1000 euro l'anno di stipendio, di perdere diritti, di essere assunti con base a Belluno e persino di dover andare a fare le letture dei contatori con la propria macchina. E dire che l'azienda che aveva in precedenza l'appalto per i nove letturisti era la cooperativa roveretana Nircoop, che li aveva assunti con il contratto multiservizi a tempo indeterminato. Peccato però che Dolomiti Energia si sia dimenticata di inserire nel bando di gara le clausole sociali: in virtù di ciò la nuova azienda vincitrice dell'appalto, la Barbagli Srl con sede a Firenze, può offrire ai lavoratori un contratto diverso da quello nazionale, risparmiando su stipendi e diritti. La Cgil, contattata dai lavoratori, è sul piede di guerra; ma, persino prima della battaglia per i nove letturisti, ritiene questa vertenza decisiva perché se passasse costituirebbe un precedente gravissimo. «Che Dolomiti Energia, azienda tra le più importanti della regione, si permetta di fare un bando togliendo le clausole sociali, sarebbe un precedente pericolosissimo - dice Roland Caramelle della Filcams - ma per noi un appalto del genere è semplicemente illegittimo e da rifare, perché ci sono fior di sentenze in questi casi che hanno dato torto a chi lo ha fatto. Ma prima di andare in giudizio, devono essere i Comuni soci di maggioranza di Dolomiti Energia, a intervenire, perché una situazione del genere non è accettabile». La Barbagli avrebbe dovuto assumere già dallo scorso 1 marzo i nove lavoratori; l'appalto è stato però prorogato per un mese a Nircoop. Barbagli propone un contratto a tempo determinato con periodo di prova di 75 giorni, a persone che già avevano il tempo indeterminato in questo incarico. Non solo: offrirebbe un salario inferiore ai minimi tabellari stabiliti dal Ministero. Applicherebbe infatti uno di quei contratti cosiddetti "pirata", firmati da organizzazioni sindacali minori. Sarebbe peggiorativo su vari fronti oltre che su quello economico; basti pensare all'assenza di mezzi aziendali con richiesta di girare per i controlli su mezzi propri. I sindacalisti hanno già interessato l'amministrazione di Trento, dove sono stati ascoltati dal sindaco Andreatta e dalla commissione di vigilanza sulla trasparenza, e ieri erano a palazzo Pretorio. «Tutta la legislazione nazionale e svariate sentenze hanno stabilito che sono illegittime delle offerte con il costo del lavoro inferiore ai minimi del ministero, al di là della mancanza nel bando delle clausole sociali. Basta questo per rendere illegittimo l'appalto a Barbagli - dice Caramelle - una simile violazione in un'azienda così importante come Dolomiti Energia non è accettabile». Caramelle ha ribadito ieri che si è in tempo per "rimettere le cose a posto". «Non ci interessa sapere se il bando sia stato scritto così per volontà precisa o per superficialità va cancellato e rifatto. Non voglamo soluzioni pasticciate. Se i Comuni tacessero, diventerebbe volontà politica di non intervenire per ripristinare la legalità». M.S.













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