ROVERETO. Forse alla fine non succederà nulla. Forse è stata solo pretattica e al “taglio” degli alberi di viale Trento si procederà tra qualche giorno, quando i falsi allarmi avranno fiaccato attenzione e resistenza dei contestatori. Ma i segnali e le voci sono di senso opposto. L’ora X è fissata per le 5 di questa mattina. Quando a quanto pare dovrebbero arrivare sia gli operai che contingenti di forza pubblica sufficienti per garantirne la sicurezza e la possibilità di agire. Ovviamente non temendo la contestazione delle “famiglie”, che potrebbe arrivare fino alla resistenza passiva, ma l’infiltrazione di “antagonisti”, magari in arrivo anche da fuori provincia, dotati di ben altra capacità offensiva. Vedremo.

Di certo al momento inevitabile dello scontro frontale si arriva al termine di un crescendo che non permette sottovalutazioni. Nei giorni scorsi tre serie di volantini contro il sindaco, via via più pesanti. Dove si parte facendo leva alla sua sensibilità di medico e si finisce dandogli del corrotto. Ieri mattina sull’asfalto sotto casa si è trovato una scritta cubitale: “Valduga mafia”. Riportata tale e quale anche sulla vicina ciclabile. Entrambe sono subito state ricoperte con del bitume nero. Nella stessa mattina un lenzuolo con una scritta vagamente minacciosa è comparso sotto la casa del presidente di circoscrizione Miniucchi. Anche quello rimosso. Nel linguaggio quasi codificato della guerriglia urbana, queste cose hanno un significato chiarissimo: sappiamo dove abiti. Il Comitato ha preso le distanze. Ma la sua capacità di isolare i violenti è stata chiara ieri pomeriggio ai giardini Perlasca: dalla riunione per organizzare la protesta, giornalisti e fotografi sono stati allontanati senza troppa grazia. Non è il comportamento di chi resiste civilmente in nome del bene comune.

©RIPRODUZIONE RISERVATA