Via Masetto, mancano le risorse per realizzare la nuova bretellina 

L’opera consentirebbe di eliminare il saliscendi Mosaner: «Costa 3,8 milioni, troppo per le nostre casse»


di Matteo Cassol


RIVA. Le risorse per le opere pubbliche sono poche»: è questo, a cavallo tra approvazione del bilancio 2018 e approvazione del rendiconto 2017, il “lamento” del sindaco rivano Adalberto Mosaner, che ipotizza e subito bolla come finanziariamente complicato da realizzare un intervento non certo faraonico, quello per ricavare una bretellina che funga da soluzione alternativa al saliscendi da luna park della parte finale di via Masetto. Quello di Riva, grazie al gettito turistico-commerciale che incide positivamente su varie voci di entrata anche per le casse pubbliche, è un Comune relativamente ricco, in rapporto alla sua popolazione: ciononostante, le risorse iscritte o iscrivibili a bilancio per le opere non sono poi molte e ciò rende difficile, se non impossibile, pensare a lavori pubblici di una certa entità. Il problema, oltre che dall’assessore titolare della materia Alessio Zanoni, è vissuto in prima persona, appunto, dal primo cittadino, che al riguardo – numeri alla mano – propone alcune considerazioni: «Quest’anno, che è pure un anno in cui abbiamo qualcosina di più del solito, abbiamo – spiega Mosaner – circa 3,5 milioni di euro per opere pubbliche e per manutenzioni. Noi prevediamo circa 1,7 milioni per manutenzioni del patrimonio pubblico, del verde e di tutto quello che serve, il che vuol dire che per le opere pubbliche di per sé restano circa altri 1,7-1,8 milioni di euro: se applichiamo l’Iva (variabile a seconda dei casi, con soglia minima al 10%, dunque possiamo pensare a una media del 15%), vuol dire che da 1,7 milioni si scende già a 1,4 milioni. Negli 1,4 milioni però vanno messe anche le spese tecniche per la progettazione e altri aspetti, dunque si scende a 1,250-1,3 milioni effettivi, con i quali si può fare ben poco, nonostante eventuali ribassi sul prezzo a base di gara». Il sindaco entra nel merito: «Cosa si riesce a fare? Un paio di marciapiedi forse? Il raccordino per collegare il Rione Degasperi alla ciclabile del Varone, opera importante per dare un servizio a un quartiere ma minima, banalmente è costato 700 mila euro e ha fatto fuori metà delle risorse disponibili per opere pubbliche. Ora abbiamo praticamente solo un’opera di cui dobbiamo discutere durante l’anno, che è una bretellina per la parte finale di via Masetto, che servirebbe a togliere la strettoia in salita che va sul ponticello e poi scende, allargare la strada e spostarla passando sotto al Varone: solo questa cosa costerebbe 3,8 milioni tutto compreso. A meno di non dire che almeno per un anno non si fa più alcuna manutenzione (immaginarsi cosa succederebbe tra erba alta, altre conseguenze e relative proteste), l’unico modo per coprirla sarebbe ricorrere all’avanzo di amministrazione e in questo senso è un bene averne accantonato un po’. Al riguardo comunque – conclude Mosaner – si impone più di una riflessione, perché a sua volta l’avanzo, oltre a essere in buona parte vincolato, non è certo illimitato».













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