Rugby Benacense senza “casa”: ieri lo sgombero 

Arco. Salvo ripensamenti o capovolgimenti istituzionali al momento improbabili, pare proprio che si sia chiusa un’era – o che comunque si sia concluso un capitolo e sia arrivato il tempo di voltare...



Arco. Salvo ripensamenti o capovolgimenti istituzionali al momento improbabili, pare proprio che si sia chiusa un’era – o che comunque si sia concluso un capitolo e sia arrivato il tempo di voltare pagina, anche se non si sa ancora verso dove – per il Rugby Benacense. Ieri mattina, infatti, i volontari e le volontarie dell’associazione sportiva hanno sgomberato l’impianto sportivo di San Giorgio da tutti i materiali che avevano usato per nove anni per allenarsi su quel terreno di gioco. «È stato fatto – spiegano dalla società – perché un ordine in tal senso è partito dall’assessore allo sport del Comune di Arco, Marialuisa Tavernini, che del resto ha avuto modo di dichiarare alla stampa che questo a suo giudizio non sarebbe uno sfratto. Mentre le volontarie pulivano spogliatoi e magazzino, i volontari hanno caricato tutti i materiali (tra cui la macchina di mischia e i copertoni usati per gli allenamenti) sulle macchine di alcuni genitori che le hanno messe a disposizione. Finiranno nelle cantine, nei garage, in qualche magazzino che ci presteranno. È un giorno davvero amaro per il Rugby Benacense, ma è un giorno ancora più amaro per lo sport di Arco e di tutto l’Alto Garda. Un giorno triste per una squadra attiva ormai da un decennio, un giorno davvero strano e incomprensibile per lo sport della Busa».

«Ringrazio tutti i volontari – il commento del presidente della Rugby Benacense, Tommaso Caceffo, subito prima di compiere l’ultimo malinconico viaggio per il trasporto della macchina di mischia – che ci hanno aiutato a svuotare il magazzino, che conteneva parecchio materiale visto che in nove anni abbiamo acquistato diverse attrezzature. Ringrazio i genitori che sono stati con noi, gli atleti e le volontarie che hanno pulito gli spogliatoi. Non capiamo come mai però l’assessore allo sport ci abbia dato uno sfratto e ci abbia detto di portare via tutto ancora prima di trovare una soluzione. Perché al momento – conclude Caceffo – siamo senza una soluzione per i nostri atleti e i piccoli che il prossimo anno vogliono continuare a giocare a rugby nell’Alto Garda». M.CASS.

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