Paternoster investita in bici sulle strade dell’Alto Garda 

L’incidente. La campionessa travolta da un’auto mentre percorreva, in sella alla sua city bike, la rotatoria alle Grazie fra Arco e Riva. Non è grave: microfrattura a un polso e trauma alla bocca. I vigili urbani: «Non è un punto pericoloso»


Gianluca Marcolini


Alto garda. Non era manco in sella al suo “bolide”, la bici da corsa che finora le ha fatto vincere gare, trofei, titoli e medaglie in giro per il mondo. Stava pedalando sulla sua normalissima city bike, come chiunque altro che non sia un campione del ciclismo, senza traguardi da tagliare, né troppi pensieri per la testa. Purtroppo per lei è incorsa in un “normale” incidente, come capita sempre più spesso a chi va in bicicletta e si vede costretto, giornalmente, non solo a badare a sé stesso ma anche a tenere a bada chi circola in macchina. Letizia Paternoster, per sua fortuna e per la gioia dei suoi numerosi tifosi, se l’è cavata con tanto spavento e (relativamente) pochi danni fisici. Niente di grave, dunque, soprattutto per una biker abituata a fiondarsi a più di cinquanta all’ora giù per discese da far spavento. Ma l’incidente avrebbe potuto avere conseguenze ben più serie e guastare i piani della fortissima atleta nonesa, da qualche tempo trasferitasi a Riva dove vive e si allena: nell’Alto Garda riesce a sfruttare quasi tutto l’anno (certo, non in questi giorni) il clima mite e le strade particolarmente adatte a chi vuole pedalare, come dimostrano le migliaia di appassionati delle due ruote che scelgono il Garda Trentino per le loro vacanze attive.

L’incidente è avvenuto ieri mattina, poco dopo le nove. Letizia Paternoster stava percorrendo la rotatoria delle Grazie quando si è trovata la strada sbarrata da un’automobile in uscita da via Fornaci, guidata da un uomo residente a Ballino; inevitabile l’impatto, con l’auto che ha travolto la ragazza facendola sbalzare a terra, sull’asfalto, e sul cordolo della rotatoria. La chiamata alla centrale operativa ha messo in movimento la macchina dei soccorsi. I sanitari del 118 le hanno prestato le prime cure, proseguite poi al pronto soccorso di Arco dove la ciclista è stata trasportata in ambulanza, mentre la Polizia locale si occupava dei rilievi dell’incidente. Stando a quanto raccontato ai vigili urbani, l’automobilista non si è accorto della presenza della biker nella rotonda in quanto, ha spiegato l’uomo, la bicicletta che giungeva da sinistra era coperta alla sua visuale dal montante della macchina. Il guidatore si è dunque immesso nella rotatoria e lo scontro con la city bike è stato inevitabile. La Paternoster è stata dimessa dai medici del pronto soccorso arcense intorno a mezzogiorno. Le sue condizioni non sono gravi: nell’impatto con l’asfalto ha rimediato una microfrattura a un polso e un trauma facciale, una botta subita alla bocca e a un dente. La prognosi è di 30 giorni, quindi inferiori ai 40 giorni che servono affinché le forze dell’ordine procedano automaticamente per lesioni a carico dell’automobilista.

L’incidente capitato a Letizia Paternoster fa tornare alla mente quello accaduto a Torbole, qualche anno fa, sulla Gardesana a danno di Daniel Oss, che era finito sull’asfalto dopo un contatto con una moto che lo aveva urtato. In realtà, le strade dell’Alto Garda sembrano essere abbastanza sicure per i ciclisti. Gli incidenti più gravi avvengono soprattutto sui sentieri percorsi dalle mountain bike.

«Il punto in questione, dove è avvenuto l’incidente, non può essere considerato particolarmente pericoloso», ha commentato il comandante della Polizia locale Marco D’Arcangelo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano