«Manlio, sarai il nostro Anzolim nel cielo» 

Tantissimi rivani al funerale di Patuzzi: «Aveva il gusto dell’ironia, la passione per la vita e un grande amore per la città»


di Gianluca Marcolini


RIVA. «Quell’amore che tu avevi per la nostra città e per il nostro lago vogliamo riuscire a trasmetterlo ai nostri figli. La tua presenza sarà sempre con noi. Sarai il nostro Anzolim nel cielo». Le parole colme di affetto e riconoscenza proferite da Barbara Angelini, a nome anche del Comitato Manifestazioni Rivane e della sua presidente Laura Civettini, hanno reso un po’ più lieve il dolore per l’addio della comunità a Manlio Patuzzi, rivano tra i rivani, orgoglioso della sua rivanità, pilastro portante per decenni della vita sociale di Riva, condottiero di numerose battaglie politiche, grandissimo conoscitore dell’adorato lago di Garda, politico e arguto osservatore delle vicende cittadine.

Tantissimi i cittadini che ieri, assieme ai familiari, si sono raccolti nella chiesa di San Giuseppe, a Rione Degasperi, per il congedo terreno da colui che in molti, in queste ore, hanno definito «l’ultimo dei rivani». A salutarlo, commossi, anche il sindaco Adalberto Mosaner e i due ex sindaci Claudio Molinari e Paolo Matteotti, più moltissimi politici e amministratori di oggi e ieri, e gli amici di sempre, a incominciare da Giancarlo Angelini assieme al quale Patuzzi aveva dato il là alle Manifestazioni Rivane. Angelini ha aiutato don Dario Silvello nella celebrazione della santa messa e quindi ha preso parola per primo, dal pulpito, per condividere, con voce strozzata dall’emozione, i ricordi più cari dell’amico. Sul feretro, ad accompagnare Manlio nel suo ultimo viaggio, anche il cuscino di fiori dell’adorata Licia con la speciale dedica «dalla tua Cecona», come la chiamava il compagno di tutta la vita.

«Manlio è uno di quei “geni rifondatori” del Comitato Manifestazioni Rivane che chiunque ami la Notte di Fiaba dovrebbe avere in considerazione enorme», le parole affidate a Barbara Angelini da tutti i membri del comitato, a iniziare dalla presidente. «Il fatto che negli ultimi anni sia stato più tranquillamente nell’ombra non significa si debba perdere di vista quanto il suo contributo alla nostra manifestazione sia stato imprescindibile. Grazie Manlio per quella parte di te che è sempre presente, neanche tanto silenziosamente, nella Notte di Fiaba».

«Hai sempre amato in modo particolare le luci, i fuochi d’artificio e guarda caso, ma non a caso forse, sei partito proprio quando a Riva, venerdì, si sono accese le luci di Natale - la conclusione di Barbara Angelini - ora brillerai ancora di più lassù, come la stella che amavi accendere a Santa Barbara. Brillerai ancora di più nelle luci e nei fuochi della Notte di Fiaba. Brillerai di più. La tua presenza sarà sempre con noi».

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