«La sagra torni nel piazzale dell’oratorio»

riva. Si è conclusa con successo, la nuova edizione di “Polenta e mortadella”, ma, all’alba del giorno dopo, digeriti cibo e vino, già si affacciano i dubbi per la location del 2020. «Nonostante le...


Katia Dell’eva


riva. Si è conclusa con successo, la nuova edizione di “Polenta e mortadella”, ma, all’alba del giorno dopo, digeriti cibo e vino, già si affacciano i dubbi per la location del 2020. «Nonostante le diatribe che avevano accompagnato la sagra nelle scorse settimane, domenica abbiamo avuto un’ottima affluenza» - dichiara Elisa Betta, segretaria del Comitato organizzatore - «circa 2800, infatti, sono le porzioni che abbiamo distribuito, per un totale di un quintale e mezzo di farina utilizzata e circa il doppio di mortadella cucinata. Per quanto riguarda la sede presso il parcheggio di via Sega» - prosegue - «come Comitato “Polenta e mortadella” siamo soddisfatti della soluzione trovata. È una zona ottimale, in cui le tante persone accorse si sono trovate bene e in cui la fila per i piatti scorreva senza intoppi. Siamo contenti anche per la presenza degli stand degli ambulanti, del “Vaso della fortuna” e dello spazio dedicato ai più piccoli». Tra i tradizionalisti e chi aveva posizioni più morbide, ha vinto insomma, complice anche il bel tempo, la voglia di stare insieme. Resta tuttavia da capire se si tratterà di un evento spot o se la nuova location avrà futuro. «Il nostro desiderio è quello di riportarla nel piazzale della Canonica, dove è stata per decenni» - spiega la segretaria del Comitato - «ma per farlo si dovrà trovare un punto di incontro con la Parrocchia. Nel caso questo non avvenisse, siamo intenzionati a restare nel parcheggio utilizzato quest’anno, dal momento che abbiamo dimostrato che può essere una location adatta. Anche le preoccupazioni iniziali legate alla chiusura di via Sega al traffico» - continua - «mi sembra si siano risolte nel modo migliore: la circolazione è stata interrotta infatti solo dalle 13 alle 17, mentre abbiamo potuto lasciare libero accesso ai due condomini più grandi all’inizio della strada e, su richiesta e grazie al lavoro della sicurezza, anche tutti gli altri residenti hanno potuto passare senza troppi problemi». Abbandonato - sembrerebbe definitivamente - il parco del Pernone, la nuova sede insomma funziona e piace. Rimane tuttavia da capire quale sarà la posizione dell’amministrazione comunale, di fronte a tale scenario.















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