Grazioli: «Non deve fare politica». Dura reazione del Pd: «È una minaccia» 

La giunta diffida la controllata Apm 

Riva. Si è trasformato da confronto sulla piscina a scontro istituzionale, quello tra l’amministrazione comunale e la controllata Apm: la Giunta municipale ha chiesto alla società di rimuovere dal...



Riva. Si è trasformato da confronto sulla piscina a scontro istituzionale, quello tra l’amministrazione comunale e la controllata Apm: la Giunta municipale ha chiesto alla società di rimuovere dal proprio sito Internet il comunicato stampa (che avevamo riportato su queste pagine) sulla riapertura dell’impianto all’allenamento sportivo. «Siamo veramente esterrefatti – hanno scritto dalla Giunta in una email recapitata nella serata di venerdì all’amministratore unico di Apm Pierluigi Bagozzi – per il comunicato ancora adesso presente sul sito Internet ufficiale di Apm con il titolo “La piscina riapre”. Convinti che sia gravemente pregiudizievole per il Comune, ne chiediamo l’immediata rimozione dal sito internet. Fin d’ora diffidiamo la società Apm srl dal pubblicare informazioni interne riservate che intercorrono tra il Comune e la società. Comunichiamo l’intenzione di verificare i presupposti per intraprendere un provvedimento disciplinare nei confronti dell’autore del comunicato e di chi ha permesso la sua pubblicazione». L’assessore Luca Grazioli rincara la dose: «Apm e i suoi collaboratori non devono fare politica utilizzando il sito Internet, ma devono solo dare informazioni utili e gestire (in questo caso) la piscina comunale».

I nuovi sviluppi scatenano la reazione del Pd: «Riteniamo inaccettabile, e senza precedenti, il comportamento dell'amministrazione verso Apm e in generale verso le partecipate, che vorrebbe, per citare il programma, “alla stregua degli assessori”. Aprire crisi istituzionali sui servizi e il patrimonio pubblico via comunicati stampa è al di fuori di ogni decenza. L'atteggiamento intimidatorio contro gli amministratori delle partecipate deve finire ora, non possono e non devono essere al servizio della propaganda leghista. La nota del 24 novembre scorso era già oltre la decenza istituzionale. Apm ha risposto nell'unico modo possibile, con pacatezza, trasparenza e tutelando gli interessi della società. Ora la goccia finale, inqualificabile e al di fuori di ogni logica pubblica: un comunicato che è una vera e propria minaccia ad Apm. Sarebbe veramente il momento che il mondo moderato battesse un colpo». M.CASS.













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