Campi sportivi, in difficoltà anche l’Hockey Club Riva 

L’emergenza. La squadra ha il settore giovanile fra i migliori in Italia ed è costretta a migrare a Mori per partite e allenamenti. Il presidente Risatti: «Nessuna polemica, ma ci siamo pure noi»


Gianluca Marcolini


Riva. «Ci siamo anche noi». Lo dicono senza alzare la voce, perché non è nelle loro corde battere i pugni sul tavolo e polemizzare, ma stavolta hanno deciso di portare all’attenzione della comunità rivana, e altogardesana, il disagio cui sono costretti da molto tempo riuscendo a sopperirvi solamente grazie a una buona dose di volontà, determinazione e passione. I dirigenti dell’Hockey Club Riva, guidati dal presidente Luca Risatti, escono allo scoperto e si infilano, con pieno diritto, nella discussione che è esplosa, in questi giorni, riguardo la carenza in Busa di strutture sportive (campi) su cui allenarsi e giocare.

In realtà, uno spazio verde l’Hockey Riva ce l’ha, a Sant’Alessandro, ma il campetto è inadatto perché ha dimensioni ridotte, non sufficienti per le partite dei ragazzi più grandi. «Solo i più piccoli giocano 7 contro 7, altrimenti in questo sport si gioca 11 contro 11, come nel calcio, e servono spazi più grandi che a Sant’Alessandro non abbiamo. Per questo motivo siamo costretti a migrare a Mori per le partite e per almeno un allenamento a settimana», spiega il presidente della società rivana. Un pendolarismo che provoca non pochi problemi. «Oltre ai costi di spostamento c’è anche il disagio creato alle famiglie e che alla lunga può portare anche a una sorta di disaffezione. Il rischio di perdere per strada i ragazzi è molto alto», commenta con un filo di amarezza Luca Risatti. Senza contare, poi, il dispiacere di non poter difendere i propri colori in “casa”, davanti ai propri tifosi e amici.

L’Hockey Club Riva è fra le prime società in Italia a livello di settore giovanile. Lo dimostrano i risultati conseguiti nel corso degli ultimi anni dalle varie squadre che hanno fatto incetta di vittorie e medaglie alle finali dei campionati nazionali. «La nostra società - prosegue il presidente - è in continua crescita. Oggi contiamo 140 atleti. Gli sforzi sono profusi verso il settore giovanile ma puntiamo ad arrivare a dotarci anche della prima squadra».

Il pendolarismo fra Riva e Mori coinvolge una cinquantina di atleti. L’anno prossimo è previsto un incremento del disagio a causa di un aumento delle squadre e quindi delle partite e degli allenamenti da effettuare in trasferta. «Il problema è stato sollevato e presentato in via ufficiale all’amministrazione comunale, che si è mostrata attenta e sensibile alle nostre richieste. Non è nostra intenzione polemizzare ma solo portare la comunità a conoscenza della nostra situazione», sottolinea Risatti. All’incontro, svoltosi in municipio, aveva preso parte anche il presidente della Federazione italiana. «La questione è sul tavolo e l’esigenza è quella di affrontare la situazione con uno sguardo complessivo, coinvolgendo tutto il territorio dell’Alto Garda», spiega l’assessore Alessio Zanoni.

Intanto, ha riscosso un grande successo la festa organizzata nei giorni scorsi dall’Hockey Riva alla quale hanno preso parte 450 bambini, dagli 8 ai 14 anni, impegnati in 125 partite. È il primo torneo nell’Alto Garda a fregiarsi del marchio provinciale “Eco-Eventi”.

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