«A Riva nel 2020 serve un altro progetto politico» 

Il nuovo segretario del Patt Marco Torboli: «Fra un anno ci guarderemo intorno». Giovedì direttivo sull’ex Cattoi


di Gianluca Marcolini


RIVA. «Serve un nuovo progetto politico. Anzi, serve una nuova visione di città per capire cosa si può dare alla comunità e soprattutto dove la si vuole portare. Per questo motivo, nel 2020, liberi anche dagli obblighi della coalizione provinciale che non c’è più, ci guarderemo intorno, fuori dalla nostra porta, a tutto tondo. E valuteremo». Ha le idee chiare, il nuovo segretario del Patt di Riva Marco Torboli. E non potrebbe essere altrimenti visto che “nuovo di bottega” lo è fino a un certo punto avendo già ricoperto l’incarico di presidente del partito autonomista rivano, prima della sfiducia nel dicembre del 2017.

Torboli, ora, si è rifatto alla grande ottenendo l’elezione (all’unanimità) da parte del nuovo direttivo. «La mia priorità è riportare un clima di serenità e ricucire i troppi strappi avuti in questi anni, e devo dire che le prospettive sono ottime. Ad esempio, la mia prima telefonata da segretario l’ho fatta al presidente del consiglio comunale Mauro Pederzolli perché dobbiamo rimetterci tutti al lavoro, fianco a fianco, per il bene del partito. Le separazioni non servono a nessuno e non ho certo sassolini da levarmi dalle scarpe: non è nella mia natura». Torboli usa toni morbidi e concilianti anche con il resto della coalizione che governa il Comune, nonostante il rapporto con il Pd non lo si possa più recuperare e quello con Rbc neppure lo si voglia. «I patti di governo si mantengono fino in fondo, pertanto la legislatura, per quanto ci riguarda, andrà a compimento perché fa parte dell’accordo che abbiamo firmato. Che ho firmato, visto che sono l’unico “superstite” di allora. Ciò che succederà in seguito, adesso non lo si può sapere ma certamente la coalizione non sarà più questa visto che il Patt non siglerà alleanze con chi ha fatto saltare la coalizione provinciale condannandoci alla sconfitta. Ha ragione Renza Bollettin, siamo lontani anni luce come visione politica. Per il resto, invece, nessuna pregiudiziale».

Al termine della legislatura manca una manciata di mesi e il tempo per portare a casa dei risultati è ridotto. «Mi piacerebbe che si parlasse di più del tema dell’immigrazione - sottolinea il segretario - perché non parlandone si alimentano le disuguaglianze e si lascia campo libero a chi strumentalizza la paura. Riva è la città più internazionale del Trentino e non deve avere paure di parlare di immigrazione». Torboli si dice anche contrario alla vendita delle quote dell’hotel Lido e chiede più lungimiranza nella gestione delle politiche legate alla promozione turistica.

Ma il vero nodo rimane l’ex Cattoi. «È l’ultimo passaggio cruciale della legislatura, giovedì prossimo riunirò il direttivo per elaborare un documento sulla fascia lago che poi renderemo pubblico. Il traguardo è palese e comune a tutti, vogliamo tutelare la fascia lago e per farlo serve che il Comune acquisti l’area ex Cattoi ma per arrivare a ciò occorre almeno un confronto con i privati», spiega Torboli, che conclude: «Acquisire l’area con quali soldi? C’è il “tesoretto”, nessun rivano sarebbe contrario».













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