L’evento

Quando distillare la grappa diventa uno show (con assalto di turisti)

Conclusa a Santa Massenza la Notte degli Alambicchi. Il decano Arrigo Pisoni: «I profumi delle distillazioni artigianali? Solo con vinaccia di massima qualità»



SANTA MASSENZA. Grande successo per la Notte degli Alambicchi, La cinque giorni che si è conclusa stanotte nel piccolo paesino di Santa Massenza dove il distillare è affare di quasi tutte le famiglie tradizionali.

I turisti hanno letteralmente preso d’assalto le cinque distillerie artigianali tutte aperte per far scoprire ai turisti i segreti e le curiosità sulla celebre grappa artigianale trentina.

Un contributo a vivacizzare l’evento è stato dato dalle performance di Patrizio Roversi e dalla Compagnia Teatrale Koinè.

Quando i visitatori arrivavano alle distillerie disciplinatamente divisi in gruppi di 25 persone iniziava lo spettacolo di Koinè che aveva l’obiettivo di svelare uno ad uno tutti i segreti della distillazione artigianale delle vinacce che per assicurare una grappa profumata e rotonda devono essere frechissime. «Solo in questo modo», dice Arrigo Pisoni, decano dei distillatori, «si è sicuri di avere un prodotto profumato secondo le diverse varietà di uva dalle quali proviene la vinaccia».

Se a Santa Massenza, la grappa di monovitigno per eccellenza è quella fatta con la Nosiola, in Valle di Cembra domina quella fatta con l vinacce di Muller Thurgau, in Rotaliana quella fatta con Teroldego ed in Vallagarina quella proveniente da vinacce di Marzemino.

Notte degli Alambicchi, le distillerie prese d'assalto

Gran successo per la nuova edizione della Notte degli Alambicchi a Santa Massenza: ecco le foto dell'evento (foto Trentinowinefest, Miori, Koine) - LEGGI L'ARTICOLO

L’evento di Santa Massenza è stato organizzato dopo un anno di stop dovuto a Covid19, dall’Associazione culturale “Santa Massenza piccola Nizza de Trent”, con il supporto di Trentino Marketing, ed il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, nell’ambito delle manifestazioni enologiche provinciali denominate trentinowinefest e la collaborazione dell’Apt Trento Monte Bondone Valle laghi e Istituto Tutela Grappa del Trentino.

Le rigide regole per la pandemia hanno imposto agli organizzatori di dimezzare la capienza del numero degli spettatori ed aumentare il numero degli spettacoli, ha commentato la presidente dell’Associazione Piccola Nizza de Trent, Paola Aldrighetti, ma va detto che gli spettatori sono stati molto disciplinati, così possiamo dire che la cinque giorni tanto amata dai molti estimatori per la formula molto originale, va in archivio con un pieno successo organizzativo.

Certo, perché un evento popolare come questo abbia successo è necessaria la collaborazione di tutto il mondo del volontariato locale, ma anche dei gruppo dei giovani nuovi distillatori che assicurano un futuro a questa antica tradizione del “lambicar”, una tradizione che si perde nei tempi e che ogni anno viene rinvigorita. La cosa bella è che questi giovani sono i figli degli attuali distillatori, che a loro volta sono figli di un’altra generazione di distillatori che di generazione in generazione si trasmettono i segreti della distillazione artigianale.

Un aspetto molto apprezzato dai visitatori è stato quello che hanno potuto degustare assieme alle grappe artigianali trentine anche dolci tipici della tradizione. 

Di certo per salvaguardare l’alta qualità delle grappe trentine un ruolo fondamentale è stato giocato dall’Istituto Tutela della Grappa Trentina costituito nel lontano 1969 con il costante supporto della Fondazione Mach allora Istituto Agrario di San Michele, nella persona del professor Franco Defrancesco grande studioso della grappa trentina. C.B.













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