Un libro fa rivivere l’amata maestra Antonietta Paoli 

Piccole grandi storie. Il Museo della scuola riporta alla luce una figura di rilievo del mondo  scolastico perginese. Insegnò a intere generazioni e da pensionata fu un’apprezzata pittrice


Fernando Valcanover


Pergine. La feconda attività di ricerca, le iniziative proposte e pubblicazioni dell’Associazione Museo della Scuola Don Francesco Tecini, intensificatesi dopo il trasferimento dalla prima sede del Marie Curie negli spazi interrati del Teatro Comunale, si arricchisce di un nuovo prezioso contributo con la pubblicazione di un volumetto sulla storica figura della maestra perginese Antonietta Paoli. Curato da Mariagrazia Corradi e dalla presidente del museo della scuola, Maurizia Manto, con la collaborazione di Marco Carlini, figlio della maestra. La pubblicazione verrà presentata nel corso della mostra convegno sulla vita e le attività, dell’insegnante, che sarà inaugurata nella sala Fanton venerdì 18 ottobre prossimo alle 17.

Una figura carismatica

La dottoressa Manto introduce la nuova iniziativa spiegando che con la mostra sulla maestra Antonietta Paoli il Museo della scuola intende riscoprire una figura storica della scuola perginese, che ha lasciato la sua impronta educativa in molte generazioni. «I suoi alunni la ricordano ancora con grande affetto. Il suo stile era gentile, ma fermo e deciso. La sua metodologia educativa era improntata sulla osservazione della realtà e sulla ricerca. I suoi valori erano rispettosi delle diversità e la sua opera era indirizzata alla valorizzazione delle capacità individuali. Il periodo di tempo nel quale insegnò era caratterizzato dalla scuola del dopoguerra e degli anni ’50 – ’60, un periodo intenso di trasformazioni ma nello stesso tempo ancorato ad una mentalità rigida e classista che insegnanti come lei superarono con la passione educativa».

La biografia

Nata a Pergine nel 1921, dopo la scuola elementare ha frequentato le allora scuole secondarie e quindi le superiori ad indirizzo magistrale, diplomandosi nel 1939. Nei programmi didattici apprende le tecniche del disegno e della pittura, mostrando una mano felice. Pur non frequentando studi specifici, la sua attività pittorica ebbe inizio dopo la pensione nel 1974, dopo aver cresciuto anche i figli, dipingendo per suo piacere. Il suo curricolo di insegnante la vede impegnata in molte sedi: appena diplomata all’Onairc a Croce di Luson in Alto Adige, per tre anni, poi a Frassilongo per altri sei anni. Dopo la prima maternità ritorna all’insegnamento nel 1951 ad Ischia, e successivamente a Zivignago. Nel 1959 arriva a Pergine dove rimane fino al termine della carriera. Durante l’attività lavorativa viene coinvolta nell’attività di formazione degli insegnanti, recandosi anche a Roma per relazionare in un Convegno nazionale sulla didattica. All’inizio degli anni 2000 dona parecchio materiale didattico al Museo della scuola, che sarà anche oggetto di una mostra all’Istituto Marie Curie. Nel 2004, un anno prima della sua morte avvenuta nel 2005, acconsente ad esporre una parte delle sue oltre 200 opere pittoriche, ricevendo un grande riscontro di pubblico e di critica. La mostra nella sala espositiva Fanton resterà aperta tutti i giorni dalle 15 alle 18 fino al 27 ottobre.













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