Sartori si dimette, città senza sindaco 

Con lui lascia il municipio l’intera giunta: «Non ci sono le condizioni per andare avanti». E spunta l’ombra di Passamani


di Luigi Carretta


LEVICO TERME. Fine della corsa per l’amministrazione di Levico Terme. Il sindaco Michele Sartori, con una decisione che era nell’aria già da qualche giorno, ha deciso di dimettersi, seguito a ruota da tutta la giunta comunale che ha rassegnato le proprie dimissioni in blocco. Inevitabile a questo punto l’arrivo del commissario nominato dalla Provincia per la gestione dell’ordinaria amministrazione, almeno sino a primavera quando si terranno probabilmente le prossime elezioni comunali. Il sindaco ha annunciato la propria decisione affidando a un comunicato riflessioni e motivi della scelta.

«Prendendo atto del progressivo indebolimento e sfaldamento della maggioranza, tanto da non permettere più al sottoscritto ed alla mia giunta, né dal punto di vista numerico né da quello della forza politica, di continuare a lavorare in modo efficace e utile per la comunità. Eravamo partiti con una squadra forte di un mandato popolare chiaro e netto. Quel mandato però non è stato da tutti rispettato. Le numerose defezioni dal gruppo di maggioranza per dimissioni di consiglieri e assessori a suo tempo eletti in diversi gruppi politici avevano già indebolito in modo forte il sindaco e conseguentemente il lavoro della giunta». Il riferimento è ovviamente al continuo stillicidio sia di consiglieri che dal Pd sono passati all’opposizione, sia ad assessori ed elementi importanti dell’amministrazione targata Pd, Patt e Upt. Alle dimissioni di Werner Acler erano, infatti, seguite quelle un po’ a sorpresa della presidente del consiglio comunale Silvana Campestrin, in quota Patt, e poi quelle dell’assessore Andrea Bertoldi, annunciate pochi giorni prima delle elezioni provinciali dell’ottobre scorso. Sartori aveva proprio allora annunciato che si sarebbe preso un periodo di riflessione, tempo che però non ha comunque permesso di sciogliere i dubbi e le riserve. «Ho sondato le intenzioni del candidato dei non eletti che avrebbe dovuto prendere il suo posto, recependo la sua non volontà di sostenere l’attuale maggioranza e di voler invece schierarsi con l’opposizione - spiega Sartori -. A questo punto anche un altro membro del consiglio ha detto, prendendo atto della situazione politica, di non essere disponibile a proseguire. Come ho sempre dichiarato non sono disponibile a governare secondo la logica del “tirare avanti”, senza il sostegno necessario a prendere le decisioni di cui la città ha bisogno, specie quelle complesse e importanti. Al posto del logorio improduttivo di un consiglio comunale in conflitto perenne preferisco le dimissioni proprio perché quelle decisioni possano venir prese nell’interesse comune dei cittadini. E’ una decisione che avevo già maturato ma che avevo sospeso per poter gestire al meglio gli eventi calamitosi di fine ottobre e inizio novembre».

Dello stesso tenore anche le dichiarazioni del vice sindaca Laura Fraizingher. «Avevamo di fronte delle scadenze importanti quali approvazione di bilancio e temi importanti da affrontare, per i quali non vi sarebbero stati i numeri necessari per l’approvazione in aula consiliare. A fronte di ciò abbiamo quindi deciso di rimettere coerentemente il mandato nelle mani dei cittadini».

Peraltro sono molti i temi sul tappeto, e proprio questi ricorda Michele Sartori nei passaggi finali che concludono la sua esperienza amministrativa. «Fino ad oggi, con la giunta e grazie all’appoggio di una parte della maggioranza che fino alla fine è rimasta coerente e fedele ad un programma votato e premiato dai cittadini di Levico, abbiamo realizzato gran parte dei progetti in quel programma contenuti; diversi altri sono stati avviati e troveranno completamento entro breve; altri sono programmati e sono state pianificate le risorse per eseguirli. Lascio quindi un comune in salute, con i conti a posto e con risorse da impiegare per proseguire ancora».

Intanto in città già si parla con insistenza della candidatura da parte di Giampiero Passamani per la carica di sindaco che in passato già fu sua.













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