Ospedale, le richieste della Valsugana 

Il Consiglio della Salute invia un documento alla Provincia. Tra le proposte: medici dedicati in servizio al Pronto Soccorso


di Marika Caumo


BORGO. Tante richieste, domande e preoccupazioni sull'ospedale di Borgo. Sono messe nero su bianco in una lunga lettera che il Consiglio per la Salute all'unanimità ha inviato nei giorni scorsi all'assessore provinciale Luca Zeni. Documento che il sindaco di Borgo ha voluto portare alla pubblica attenzione, perché «è giusto ed importante evidenziare che ci siamo tutti, nessuno escluso. Non si deve avere paura dell'assessore o della giunta provinciale e non è giusto attendere semplicemente una risposta – spiega -. Bisogna muoversi e nel solco della correttezza formale e dialettica, dire chiaramente quello che si pensa. Tacere su questi temi appare dall'esterno come una resa e qua nessuno di noi si è arreso». La lettera, che porta la firma del presidente del Consiglio della Salute Attilio Pedenzini, è stata condivisa dai sindaci e redatta a seguito della riunione dell'ente lo scorso 27 marzo, dove si è parlato anche di malati reumatologici e di libertà vaccinale. Ma soprattutto è stata l'occasione per analizzare i servizi del San Lorenzo esponendo, per ognuno, criticità e richieste, poi riportate nella lettera inviata all'assessore, a cui viene chiesto un incontro a stretto giro di tempo. Vediamole in sintesi.

Riorganizzazione dell’attività medicina chirurgia/ortopedia. I sindaci chiedono la sospensione immediata del progetto di riorganizzazione dell’attività assistenziale, che doveva partire in via sperimentale con aprile. «Prendiamo atto che il reparto di medicina necessita di un potenziamento di personale infermieristico e Oss per ottimizzare il livello di assistenza e il carico di lavoro degli operatori, ma ciò non può andare a penalizzare l'attività e l’organizzazione del reparto di chirurgia e ortopedia, che subirebbe un significativo e probabilmente irreversibile depotenziamento, confinando gli interventi più complessi solo nei primi giorni della settimana», spiega Pedenzini. Il quale chiede invece che l'attività chirurgica e ortopedica venga potenziata, completando l'organico ortopedico con quattro medici come previsto. «Non è accettabile l’ipotesi di riorganizzare il personale infermieristico e Oss sulla base di una dotazione di medici incompleta, pena il progressivo depauperamento delle attività chirurgiche e ortopediche».

Completamento dell’organico di ortopedia. Ad integrazione di quanto sopra, il Consiglio per la Salute ritiene «non più procrastinabile il trasferimento dall'ospedale di Cles a quello di Borgo del dottor Sergio Minati (vincitore del concorso per Borgo, ndr) come dallo stesso richiesto e a suo tempo autorizzato dall’Apss, anche per riorganizzare l'attività ortopedica con un servizio di reperibilità ed estendendo la presenza dello specialista alla giornata di sabato». Ciò darebbe modo di utilizzare le sale operatorie dal lunedì al venerdì, ampliando l'attività programmata e dando risposta alla componente traumatologica.

Cure intermedie. Il Consiglio per la Salute ritiene di destinare alcune stanze del reparto di chirurgia/ortopedia (in totale 6-8 posti letto) alle cure intermedie, implementando i servizi ospedalieri e rispondendo ai bisogni del territorio.

Pronto soccorso. Si chiede che, come avviene per la maggior parte degli ospedali trentini, questo servizio abbia un proprio organico medico dedicato, al quale i medici degli altri reparti e servizi devono fornire supporto e consulenza specialistica. Si chiede inoltre che negli orari di presenza degli specialisti, anche l'attività ostetrico - ginecologica dia risposta non solo all'attività programmata ma anche a quella di consulenza estemporanea e di pronto soccorso.

Odontostomatologia. «Sappiamo che si rende indispensabile, per la sicurezza di pazienti e operatori, portare l'attività svolta in anestesia generale a disabili e bambini nella sala operatoria dell'ospedale. Si chiede quindi di procedere rapidamente alla soluzione del problema», spiega Pedenzini.

Attrezzature e strumentario. Ai sindaci sono stati segnalati in tutti i reparti sempre maggiori problemi per l'acquisizione e la riparazione di attrezzature e strumenti, in gran parte finanziati da anni ma mai acquistati. Ciò limita l'operatività dei servizi fino a interromperla in taluni casi. Disservizi che recentemente hanno riguardato endoscopia e radiologia, da qualche mese senza apparecchio mobile.

Reumatologia. «Chiediamo di attivare anche all'ospedale di Borgo un ambulatorio territoriale di reumatologia, come avviene pin tutti gli altri ospedali del Trentino», scrive Pedenzini.

Ristrutturazione e ampliamento del presidio. I ritardi fanno preoccupare il Consiglio per la Salute che vuole sapere i tempi della procedura di appalto e avvio dei lavori, «posto che le ultime comunicazioni ufficiali (risposta a una interrogazione consiliare) ponevano l’avvio della procedura d’appalto nel mese di novembre 2017«. In tal senso si chiede un cronoprogramma aggiornato, comprensivo dei tempi tecnici assegnati ad Apac per lo svolgimento della procedura di appalto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs