Levico piange il poeta Bepi Polacco 

S’è spento a 95 anni il noto autore dialettale. I funerali oggi alle 16 in parrocchiale



LEVICO TERME. Ci ha lasciati Bepi Polacco. Dopo Nino Dallagiacoma, e Luciano De Carli, se n’è andato un altro poeta dialettale levicense, di soli due anni più giovane di don Mario Bebber che era del 1921 e morì il 4 agosto 1975 all’età di 54 anni.

Giuseppe Polacco è arrivato, invece, fino ai 95, membro del Cenacolo Valsugana e dell’Associazione culturale Chiarentana, padre di Emma, Claudio, e Lucia, instancabile animatore e sostenitore della socialità culturale levicense, apprezzato autore del libro di racconti e poesie “La ragione del ricordo e poesie” edito dalla Sat di Levico, e seguitissimo scrittore sulla Strenna trentina, sulla rivista di folklore Ciacere en trentin, e sul periodico La Finestra, ora Valsugana News. Da sempre appassionato di poesia, si dedicava a quella con la stessa serietà e impegno che metteva nella sua professione di tecnico della ex Sit e dell’Edison. Ricordato in paese, in gergo, come «el tennico Enel», ha scritto poesie per il Circolo Anziani e per la Sat di Levico di cui è sempre stato tesserato. È doveroso ricordarlo per quello che ha rappresentato nella sua ricerca, vissuta in una sorta di nobile modestia e nella consapevolezza, soprattutto degli ultimi tempi, di essere «una tenue fiammella braccata dai venti». Un lavoro importante, il suo, nel tentativo di ravvivare la memoria e la storia dei sentimenti famigliari, vera trama del tessuto sociale, ma anche culturale, di una comunità; scriveva pensando «ai nostri noni che i è nai avanti, e anca a noi che sen ancor chi». I funerali si tengono oggi alle 16 nella chiesa parrocchiale del SS. Redentore. (f.z.)













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