levico terme 

«L’Upt cammina unito a Pd e Patt» 

Il consigliere provinciale Giampiero Passamani scrive al Trentino



LEVICO TERME. Giampiero Passamani, capogruppo dell’Upt in consiglio provinciale, non ha condiviso le quanto riportato dal Trentino in merito alla serata dello scorso 6 dicembre svoltasi a Levico Terme e dedicata ad un confronto sulla manovra di Bilancio provinciale che il consiglio si accinge ad affrontare.

«Cominciamo con il numero di partecipanti che andavano oltre la ventina citata. Non si capisce per quale motivo 35 persone debbano per forza essere ridimensionate - ci scrive il consigliere - visto che si trattava di un incontro tecnico e non pensato per i grandi numeri, ma minimizzare i partecipanti con evidente scopo denigratorio non trovo sia il modo giusto di cominciare un articolo».

«Venendo alla parte contenutistica di tipo politico - prosegue la nota di Passamani - tengo a ribadire di aver presentato il recente accordo avvenuto tra Pd e Upt come un supporto al centrosinistra - autonomista, proprio perché di questo si tratta. Come Upt vogliamo continuare a fare la nostra parte con responsabilità e con i compagni di viaggio Pd e Patt senza penalizzare nessuno ma aprendoci ai cosiddetti civici e soprattutto a nuove cittadine e cittadini interessati, senza guardare a etichette ma a validità delle persone e dei programmi: da ormai quasi vent’anni il Csa ha dimostrato di essere un valido antidoto, prima al berlusconismo e poi alle derive populiste che non appartengono alle genti trentine, e vogliamo che la nostra terra continui ad essere una felice anomalia rispetto al nazionale. Per questo serve una Upt forte in un centrosinistra autonomista forte che non corra il rischio di vincere le elezioni del 2018 con poco margine e, peggio, rischiare di consegnare il Trentino alla destra nel 2023. Inoltre, in riferimento alla presentazione del Bilancio 2018-2020, ribadisco quanto detto: negli ultimi quattro anni la difficile congiuntura economica e le incertezze che ne sono derivate, sia a livello nazionale che locale, non ci hanno permesso di intervenire fino in fondo come avremmo desiderato e questo è stato certamente visibile leggendo i bilanci degli anni passati; è però giusto riaffermare come la giunta, il presidente Rossi e la maggioranza in consiglio, di cui ho l’onore di fare parte, abbiano lavorato bene e come mai siano venuti meno i servizi ai cittadini per i quali siamo riconosciuti a livello nazionale ed europeo come eccellenti. Ho solo spiegato e ripeto che, finalmente, il bilancio di quest’anno - grazie alle magistrali azioni di gestione e alla oculata gestione della spesa pubblica, la quale segna ad oggi un risparmio del 10% - rilancerà molte opere - grandi, medie e piccole - rimaste in attesa in passato e sarà in grado di dare un maggiore sostegno ai trentini nell’ambito, ad esempio, di welfare e lavoro, senza scordare l’attenzione nei confronti delle imprese, degli artigiani,degli allevatori e dei comparti industriali e turistici e senza intaccare i servizi ma provvedendo ad una loro riorganizzazione e ad un loro efficientamento. Infine, riferendomi alla domande venute dal pubblico - che sono state tutte bene accolte e sulle quali ci siamo confrontati - ma su cui non mi risulta che le persone si siano offese e insultate, un cittadino ha richiesto, riconoscendo il buon lavoro presentato e riferito alla prospettive di bilancio, se non fosse ulteriormente possibile tagliare le imposte. La mia risposta è stata l’elenco di tutte le manovre messe in campo dall’amministrazione provinciale negli ultimi quattro anni proprio a questo scopo».













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