L’estate turistica regala a Levico un incoraggiante segno “più” 

Tempo di bilanci. Ravelli dell’Apt: «Siamo partiti con difficoltà a maggio, per colpa di un inverno più lungo del solito  però da giugno in poi abbiamo lavorato bene con stranieri da Olanda e Germania, ma anche da Polonia e Danimarca»


Beppe Castro


Levico terme. Pollice “in su” per la stagione turistica estiva per il Comune di Levico: i villeggianti continuano a scegliere il centro termale della Valsugana come meta del proprio soggiorno per le vacanze. Evidentemente non solo sagre, concerti e feste calamitano persone a Levico, che attira i turisti per il lago, il parco Asburgico, le terme ma anche per la montagna. Un luglio e agosto positivo come consuetudine ormai da diversi anni, fa mettere il segno più al bilancio estivo, ma non a quello dei primi mesi del 2019.

Stagione ok per i B&B

«Abbiamo avuto poche presenze in Valsugana a gennaio e febbraio – ha sottolineato il presidente dell’associazione provinciale B&B di Qualità del Trentino Stefania Angeli-. A Levico più afflusso a cavallo di Ferragosto, molte persone si fermano in paese e tra loro in particolare anziani che amano la tranquillità ma anche le famiglie con bambini che guardano più al lago. Ad attirare sono soprattutto le bellezze paesaggistiche ma anche le feste organizzate: turisti ma anche persone dei paesi vicini scelgono questi eventi e il divertimento. Chiudiamo la stagione estiva con un bilancio positivo anche se per una lettura più approfondita bisognerà aspettare il 15 settembre quando arriveranno tutti i dati delle strutture ricettive della regione. Bisognerebbe, tuttavia, migliorare alcune cose per sfruttare la bassa stagione e trasformarla in un periodo produttivo. Abbiamo delle eccellenze qui a Levico e si può fare di più. Bisogna destagionalizzare l’offerta turistica anche se gli italiani pensano alle ferie solo ad agosto a differenza dei tedeschi e degli olandesi che invece diversificano i periodi di ferie. I turisti scelgono molto più i B&B di qualità per avere garanzie di ospitalità e rapporto con addetti che conoscono bene il territorio».

Per qualcuno è pollice verso

Non tutti gli operatori turistici levicensi sono soddisfatti della stagione estiva. Tommaso Acler che gestisce alcune case vacanza in Valsugana, traccia un bilancio negativo sull’affluenza di villeggianti e turisti a Levico: «Si è chiusa una stagione con il segno meno. I dati dell’Apt dicono che c’è stata una piccola crescita dell’1,7% ma non è tutto oro quello che luccica. L’offerta turistica non è più al passo coi tempi e le colpe vanno suddivise in parti uguali tra privato e pubblico. Alcuni servizi poi sono carenti. Le strade principali battute dai turisti non sono al 100% dello splendore e l’Apt non mette a disposizione dei turisti neanche una cartina per le passeggiate e le escursioni con la mountain bike. Inoltre non c’è una segnaletica adeguata. Per un cambio di rotta servirebbe sentire gli stati generali del turismo con cui stilare una strategia precisa e condivisa per un piano che ci consenta di rendere più competitiva l’offerta turistica. Bisognerebbe cominciare a fare qualcosa che guardi ai prossimi 50 anni e non dei prossimi 2», conclude Acler.

Per l’Apt il bicchiere è pieno

Stefano Ravelli, amministratore delegato dell'Apt Valsugana, vede il bicchiere pieno: «Per noi è stata una stagione estremamente positiva perché siamo stati la prima destinazione, al di là delle presenze, ad ottenere il certificato di turismo sostenibile in base a dei parametri stabiliti. Siamo partiti con difficoltà a maggio visto che abbiamo avuto un inverno più lungo del solito però da giugno in poi abbiamo lavorato bene e ancora oggi, con la temperatura dell’acqua del lago di 23 gradi, si registra la presenza di numerosi turisti stranieri che hanno allungato la permanenza a Levico almeno fino alla metà di ottobre. Abbiamo riscontrato invece che la permanenza media degli italiani si è abbassata a 5 giorni. Tedeschi e olandesi rimangono sempre il nostro mercato di riferimento mentre da sottolineare la presenza in questa stagione di molti turisti danesi e polacchi. Abbiamo la fortuna di avere a Levico le terme e quindi il fatto che gli impianti sciistici chiudono a Pasqua e nello stesso periodo aprono gli stabilimenti, che restano aperti fino a novembre, ci consente di destagionalizzare l’offerta turistica fino all’inizio del nuovo anno considerando poi l’apertura dei Mercatini di Natale».

Insomma nonostante la dipendenza dal meteo a Levico nell’arco dei primi 8 mesi dell’anno i numeri sono positivi. Il settore trainante resta l’alberghiero ma anche quello extra-alberghiero ha attirato tanti turisti estivi. E c’è chi ha pernottato in alloggi affittati o di proprietà. In sintesi, una stagione 2019 in cui il turismo ha goduto di una crescita complessiva di tutto il comparto ma servirebbe anche un significativo cambio di passo che consentirebbe al centro termale di diventare realmente una destinazione turistica più ambita e ricercata in Italia.













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