«Il sottopasso del Rastel va messo  in sicurezza»

Pergine. Sottopasso del Rastel come collegamento “pista pedonale ciclabile” sotto la statale della Valsugana di nuovo al centro per la situazione. Il problema era stato sollevato più volte. Se ne fa...



Pergine. Sottopasso del Rastel come collegamento “pista pedonale ciclabile” sotto la statale della Valsugana di nuovo al centro per la situazione. Il problema era stato sollevato più volte. Se ne fa carico ora anche il Patt con un’interrogazione perché lo stato venga in qualche modo sanato e non rappresenti una “pista” nel deserto. In sostanza quando verranno ultimati i lavori?

Nel corso dell’inaugurazione, il presidente Maurizio Fugatti nel novembre scorso aveva sottolineato che «la realizzazione del sottopasso del Rastel è un intervento importante per i collegamenti in sicurezza, per il turismo e la viabilità in genere». Si fanno presenti alcune perplessità di carattere viabile. «Dopo oltre 6 mesi dall’inaugurazione, chi percorrerà il sottopasso all’uscita si troverà di fronte una siepe. Inoltre, il tragitto comprende un passaggio perpendicolare su una strada comunale a doppio senso sulla quale non si trova nessuna indicazione o tabella segnaletica né per la sicurezza, con indicazioni quali “attenzione - stai immettendoti su una strada comunale”; né di tipo cautelativo, con indicazioni ai ciclisti sul fatto se la pista ciclabile sia finita o prosegua, indicando dove; né tanto meno informativo, circa il luogo di arrivo o dei luoghi di interesse turistico posti nelle vicinanze. Manca in sostanza uno standard minimo di indicazioni sulla sicurezza, oltre che una opportunità per una migliore utilizzazione, anche ai fini turistici, dell’importante opera appena ultimata. Le indicazioni basilari potevano essere apposte ancor prima che il cantiere fosse consegnato».

«Il sindaco - si sostiene - avrebbe dovuto pretendere l’installazione di tali accorgimenti prima di aprirlo alla popolazione, visto che il periodo non era quello estivo e quindi nulla sarebbe cambiato se tali incombenze avessero portato ad uno slittamento della data di apertura del sottopassaggio, e ciò indipendentemente dal fatto che la posa della segnaletica dipendesse dal Comune: è dal territorio che deve arrivare la richiesta alla Provincia e non viceversa. Vista la presenza degli amministratori comunali si interrogano il sindaco e l’assessore competente, che ci risulta fossero presenti si chiede se ci siano le idee o i progetti in corso per valorizzare l’opera pubblica».

«Si chiede -si legge ancora nel documento -, visto che siamo già a giugn o e sperando in una ripresa del turismo anche di transizione, von le piste ciclabili che saranno un percorso spesso utilizzato, che l’amministrazione intenda mettere in sicurezza l’uscita del sottopasso, oltre che adeguare la relativa segnaletica, magari indicando i percorsi che conducono al lago e alla chiesetta di San Cristoforo». R.G.













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