Il macello pubblico non lo vuole nessuno

PERGINE. Asta deserta per lo stabile del macello pubblico di proprietà dell’omonima srl “Alta Valsugana”, messa in liquidazione. Asta deserta, nel senso che alla sede legale (vicolo dei Campi 8, a...



PERGINE. Asta deserta per lo stabile del macello pubblico di proprietà dell’omonima srl “Alta Valsugana”, messa in liquidazione. Asta deserta, nel senso che alla sede legale (vicolo dei Campi 8, a Pergine) non è pervenuta alcuna offerta. Costatata la cosa, il complesso immobiliare è stato nuovamente messo all’asta (sarà in seduta pubblica) con le offerte che dovranno pervenire sempre alla sede legale (Vicolo del Campi 8, Pergine) entro il 5 aprile prossimo. L’importo a base d’asta non è stato modificato. Si tratta sempre di 445.000 euro al netto delle imposte dovute per legge. L’aggiudicazione sarà disposta con il criterio del massimo rialzo sul prezzo di stima posto a base d’asta.

La novità

C’è tuttavia una novità rispetto al precedente bando (scaduto il 5 marzo scorso). E’, infatti, stata tolta la clausola relativa alla destinazione d’uso: era, infatti, imposto all’acquirente il vincolo di assicurare continuità all’attività di macellazione per un periodo di cinque anni. Ebbene tale vincolo, nel bando emesso in questi giorni, è stato eliminato. Da dire che l’area ha comunque una destinazione d’uso “agricolo” (nelle dirette vicinanze si trova, infatti, il compendio della Coop Sant’Orsola piccoli frutti) e pertanto per consentire una destinazione differente occorrerà eventualmente modificare il Prg. In fatto che l’area sia “agricola” significa che lo stabilimento messo all’asta dovrà essere utilizzato comunque a scopi agricoli e quindi ospitare attività compatibili con il settore agricolo. In caso di alienazione, lo stabilimento vedrà cessare quindi la funzione di macellazione iniziata poco più di 15 anni fa in prosecuzione di un’attività storica iniziata ancora nel secolo scorso (si parla degli anni subito dopo la Grande Guerra) nei locali che poi diventeranno “sala Maier” al piano terra della biblioteca fino a mezzo secolo fa. L’attività venne poi trasferita in quella che poi diventerà la “sala Banda” fino alla realizzazione del macello pubblico a Zivignago. R.G.













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