Il Comune dilata i tempi per i contributi alla cultura 

Il caso. Per lockdown e post Covid saltato il 43% delle attività, il 52% realizzato parzialmente e appena il 5% si è svolto: le associazioni potranno chiedere i finanziamenti del 2020 fino 2022


Gianluca Filippi


Pergine. Per tutti coloro che di giorno (o di notte) fanno altro, alla sera quando si ritrovano in gruppo per fare le prove di un nuovo spettacolo teatrale, o per imparare in coro le nuove canzoni, per studiare qualche passo di ballo o uno strumento musicale, oppure – in generale - per organizzare qualche momento di aggregazione culturale, non è facile trasformarsi in responsabili della sicurezza. E, purtroppo, è ciò che ha imposto il Covid-19. La nuova normalità è che a scandire i ritmi di questi sodalizi non sono più i tempi che ciascuno dei soci e dei volontari riuscivano a dedicarvi, ma i tempi e gli spazi definiti dalle normative di gestione dell’emergenza.

A fine giugno il Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro della Provincia aveva pubblicato il protocollo di sicurezza sul lavoro per le attività di spettacolo, 18 pagine che parlano di disposizioni, dispositivi, misure, modalità, monitoraggio, gestione e tanto altro ancora. Documento che fa eco alle 198 pagine del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. Studiare un copione a confronto è una passeggiata. In aiuto vengono ovviamente le associazioni di categoria che affiancano i propri soci nella gestione di questa fase, ma per il manipolo di persone che tiene in piedi queste associazioni, tutto diventa molto complicato.

In aiuto arriva anche l’amministrazione comunale di Pergine che, poche settimane fa, aveva somministrato un sondaggio alle associazioni culturali di Pergine. In 21 hanno risposto alle domande dell’assessore Elisa Bortolamedi, mettendo sul tavolo dell’analisi alcuni elementi di rilievo. Intanto, tutte le associazioni che hanno raccolto la richiesta del Comune hanno segnalato che nei primi 6 mesi del 2020 avevano in programma delle attività. Di queste, solo il 5% si è svolto, il 52% ha si è realizzato solo in parte, il 43% è saltato. Il 62% delle attività prevedeva il contributo comunale e questo apre le porte alla domanda principale: che fine farà? Solitamente il contributo viene riconosciuto sulla base della pianificazione dell’attività, ma saldato a resoconto. E, probabilmente, per molte associazioni ci sarà ben poco da rendicontare in un anno come questo.

Ebbene, i termini della rendicontazione sono stati prorogati, come comunica l’assessore: «Per i contributi ordinari 2020 ci sarà tempo fino al 30 ottobre 2022 e si allungano fino a quella data i termini di realizzazione delle iniziative. Per i vincitori del bando Pergine: identità e connessioni tra ieri e oggi il termine di sposta al 30 novembre 2021. Le associazioni che invece saranno riuscite a realizzare la loro attività seguiranno l’iter pre-Covid e quindi verranno rispettati i termini consolidati».

Inoltre arriva un altro piccolo aiuto in più: «All’interno dei contributi ordinari 2021 - anticipa l’assessore Bortolamedi -, istituiremo uno specifico fondo Covid-19 che possa contribuire alle spese di acquisto del materiale utile ad igienizzare le sedi e a mettere in sicurezza i fruitori delle iniziative. Parlo di gel disinfettante, mascherine usa e getta, prodotti per la pulizia degli ambienti».













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