Finito il vallo tomo a protezione  dell’abitato di Pitoi 

Bedollo. A Bedollo sta riprendendo intensa l’attività di sistemazione del territorio. Dopo l’avviamento della fase esecutiva della strada delle “Tre valli”, opera attesa da decenni, ecco ora un’altra...


Giorgio Andreotti


Bedollo. A Bedollo sta riprendendo intensa l’attività di sistemazione del territorio. Dopo l’avviamento della fase esecutiva della strada delle “Tre valli”, opera attesa da decenni, ecco ora un’altra importante sistemazione.

Si è conclusa, infatti, la messa in sicurezza post tempesta Vaia del 2018, con la costruzione del vallo tomo di protezione dell'abitato di Pitoi.

«Un lavoro fondamentale per scongiurare il rischio di frane e valanghe sulle abitazioni, realizzato in regime di somma urgenza grazie al Servizio prevenzione rischi della Provincia autonoma di Trento e seguito per il Comune di Bedollo dal tecnico Remo Anesin», sottilinea il sindaco Francesco Fantini.

«È stato un mandato molto duro quello appena scorso - prosegue il sindaco Francesco Fantini, che si ripresenta come unico candidato sindaco di Bedollo alla tornata elettorale di fine settembre - Troppi cambiamenti e stravolgimenti tutti assieme, difficoltà economiche, ma anche strutturali, necessità contingenti».

Fra l’altro, l’amministrazione comunale di Bedollo, viste le molteplici necessità di intervenire sul territorio di competenza, per dar luogo ad operazioni prioritarie di messa in sicurezza della viabilità, nonché dell’adeguamento delle strutture pubbliche, secondo le disposizioni post Covid-19, libera quanto posto a bilancio per l’ultimazione della Strada del Castelet, considerata l’impossibilità di procedere a causa della mancata delega di alcune Asuc del territorio.

«Non sussistevano - ha aggiunto il sindaco Fantini -, le condizioni basilari per portare avanti l’intervento per conto della comproprietà e non potendo altresì farci carico di proseguire da soli nell’iter di realizzazione, ci vediamo costretti, nostro malgrado a rinunciare all’impegno assunto in origine, che tuttavia non ha più trovato formale ufficializzazione nonostante i diversi solleciti».

Si conclude così, con un nulla di fatto, l’ennesimo tentativo di mettere d’accordo le Asuc del territorio dell’Altopiano di Piné per ultimare una strada che ha impegnato anni di lavoro e spreco di denaro pubblico.















Scuola & Ricerca

In primo piano