Cappella affrescata il tesoro nascosto dell’Istituto “Curie” 

Risale a inizio Novecento, ha decorazioni Liberty ed è nell’ex convento ora abbandonato. Una mostra ne spiega la storia


di Roberto Gerola


PERGINE . L’ex Ospedale psichiatrico, ora complesso scolastico, ospita al proprio interno una cappella decorata in stile Jugendstil (Liberty), risalente ai primi anni del Novecento, un vero e proprio scrigno chiuso al pubblico e bisognoso di un restauro conservativo.

Proprio per far conoscere tale tesoro a coloro i quali frequentano le aule dell’Istituto e sensibilizzare la cittadinanza tutta, è allestita una mostra fotografica che ripercorre la storia di un ambiente straordinari. La mostra, a cura del docente del Curie Paolo Zammatteo, rimarrà aperta fino a sabato 19 gennaio (dal lunedì al venerdì: 8-17; di sabato 8-12). Zammatteo ricorda in proposito che il “Maire Curie” ancora non occupa interamente il complesso “Centrale”.

Oltre alla vecchia chiesa, attuale sede dell’aula docenti, e a parti nascoste come la sala di proiezione per il teatro-cinema sottostante, c’è anche la palazzina delle suore, praticamente abbandonata al centro dell’edificio Centrale a forma di “U”. Al suo interno appunto la cappella riservata alle religiose che un tempo erano le infermiere nella struttura sanitaria. La cappella risale ai primi del Novecento; è stata poi ammodernata ed ampliata nel 1925 da uno dei maestri dell’architettura e della decorazione dell’ambientismo e del nuovo gusto Decò. Si era trattato dell’architetto-incisore roveretano Giorgio Wenter Marini.

«Lo spazio dipinto – spiega Zammatteo -, usa una delle tecniche più antiche, il graffito su grassello di calce, per ottenere un effetto caleidoscopico davvero straordinario, degno della migliore contaminazione fra arte e design di quei primi decenni del Ventesimo secolo».

La cappella e il suo prezioso contenuto artistico sono stati oggetto di approfondimento da parte di un gruppo di studenti nel 2017, quando si occuparono della storia del manicomio in collaborazione con il Museo Storico del Trentino. La cappella delle suore è stata poi affrontata anche da un corso di aggiornamento per docenti fra i numerosi appuntamenti della biblioteca dell’istituto: ora è diventata il tema dell’esposizione negli ambienti adiacenti, come al solito adibiti ad eventi ed iniziative.













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