LA TRAGEDIA

Calceranica. Trovato assiderato sul greto del torrente Mandola

Le ricerche di Stefano Alfarè, 46 anni, di Calceranica, si sono concluse nel peggiore dei modi nel pomeriggio di ieri, 5 gennaio: i vigili del fuoco e i carabinieri hanno ritrovato il cadavere dell’uomo riverso a terra, accanto al corso d’acqua



CALCERANICA. Si presume che Alfarè stesse facendo ritorno a casa, quando sarebbe scivolato dal sentiero che costeggia il torrente che nasce sulla Vigolana e divide il paese in due. Non si possono escludere altre ipotesi, come il malore o la discesa volontaria lungo il torrente: tutti scenari al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Borgo Valsugana, che stanno compiendo accertamenti sul caso ma che escludono la morte violenta o causata da terzi.

La luce delle cellule fotoelettriche ha rischiarato il teatro del triste rinvenimento, attorno alle 18, quando da tempo era sceso il buio sul paese. La speranza dei familiari, la madre e i due fratelli, è così venuta meno. In breve la notizia si è diffusa in tutto il paese, seminando lo sconforto in conoscenti e amici dell’uomo.

Una persona già colpita duramente dalla sorte, quando un incidente motociclistico in giovane età ne aveva condizionato per sempre l’esistenza.

«Stefano era stato meccanico e ora viveva grazie ad una pensione di invalidità. Abitava credo da solo nel gruppo di case dove vivono i suoi parenti più stretti», conferma il sindaco Cristian Uez nel commentare la notizia. «La sua scomparsa è un evento tragico, che colpisce una persona benvoluta da tutti. Un boccone amaro per la comunità».













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