A Baselga sta per nascere la nuova piazza del sapere 

L’ambizioso progetto. Terminata la palificazione sul lago di Piné lunedì prendono avvio i lavori per la costruzione della biblioteca sovracomunale. La soddisfazione del sindaco Ugo Grisenti


Giannamaria Sanna


Baselga di piné. Sul lato sud del lago della Serraia sono finiti i lavori di palificazione del terreno, che tengono in sicurezza il versante fino al completamento dell’opera, e sistemato il terrapieno sul quale sorgerà l’edificio dedicato alla Nuova Biblioteca sovracomunale. Alcuni giorni fa è stata installata la maestosa gru, che inizierà da lunedì la costruzione per offrire i nuovi servizi alle comunità di Baselga, Bedollo, Segonzano e Sover, entro il 2020.

E’ uno splendido colpo d’occhio e la posizione scelta, assieme ai vari uffici tecnici della Provincia, è veramente adatta all’obiettivo che il nuovo modo di concepire uno spazio del sapere si prefigge: serenità, tranquillità, concentrazione da offrire a studenti, studiosi o semplici lettori e visitatori.

I lavori sono in perfetta in linea con il calendario previsto e c’è un’ottima atmosfera collaborativa tra cantiere, direzione lavori e uffici tecnici comunali, afferma il sindaco Ugo Grisenti, soddisfatto di come l’opera prosegue.

La settimana prossima, infatti verrà posata la pietra d’angolo, si procederà a fondare lo stabile e si lavorerà finché il tempo lo permetterà.

Per saperne di più, per avere un’idea di come l’edificio verrà costruito e utilizzato abbiamo intervistato il progettista, l’architetto Vito Panni.

«Il principio ispiratore è il movimento, una sorta di tumulto del terreno, dovuto al lago che ha generato una collina artificiale sotto la quale noi andiamo a scavare estraendo un cristallo: ecco il vetro, che è metafora! Questa poetica nasce per valorizzare il territorio, senza introdurre un manufatto, ma simulando un aspetto quasi geologico. Nel progettarlo ho pensato a questa nuova concezione di piazza del sapere, all’atmosfera e alle mille possibilità che un fruitore avrebbe voluto trovare. E’ un padiglione di vetro sul lago a due piani, a basso impatto ambientale, inserito in una collina ipogea a ridosso del Dosso di Miola, che sarà completato da un tetto ricoperto di verde in modo da risultare la continuazione del prato che lo circonda e dove nessuna struttura esterna sarà di disturbo. Si accede alla grande piazza all’aperto, direttamente dal lago, con una leggera rampa, e ci si addentra nel grande atrio dedicato agli spazi collettivi. Questo piano terra ha più una funzione di piazza del sapere, offre la possibilità di ampliare la propria conoscenza del territorio, c’è un grande atrio coperto che d’estate potrà essere utilizzato anche come teatro all’aperto o per altre attività di animazione. Al primo piano, invece, il progetto prevede degli spazi propri di una biblioteca dedicati alla lettura, alla consultazione dei volumi, alcuni studioli, degli spazi ludici inerenti la lettura, una sala polifunzionale per conferenze e/o attività musicali. Da questo piano c’è un affaccio privilegiato sul lago con una grande terrazza e, dalla volta inerbita della copertura, si potrà accedere direttamente al prato circostante per godere della sistemazione di questo anfiteatro naturale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano