IL CASO

Pedofilia, chiesto il processo per il maestro altoatesino

Contestata la violenza sessuale con due aggravanti: l’età delle bambine e la posizione di insegnante dell’inquisito



BOLZANO. Il maestro accusato di pedofilia e sotto inchiesta dalla primavera dello scorso anno per presunti abusi nei confronti di sue alunne, il 20 marzo prossimo comparirà davanti al giudice dell’udienza preliminare Emilio Schönsberg.

A conclusione dell’inchiesta la Procura della Repubblica ha deciso di esercitare l’azione penale ed ha chiesto il rinvio a giudizio dell’indagato. A carico dell’uomo non è più in vigore alcun provvedimento cautelare. Il maestro, dunque, è completamente libero.

Particolarmente nutrito il capo d’imputazione nel quale sono indicati diversi episodi incriminati, documentati dalle telecamere-spia installate dagli inquirenti nell’aula ove il maestro insegnava. I fatti sono avvenuti in una scuola elementare altoatesina dove il maestro (nel frattempo sospeso da ogni attività didattica) insegnava la lingua italiana.

Al maestro la Procura contesta la violenza sessuale (609 bis) con relative circostanze aggravanti (609 ter) che fanno riferimento al fatto che le bambine oggetto delle attenzioni maniacali erano di età inferiore ai dieci anni ed erano affidate all’indagato per finalità di insegnamento.

In questo caso l’uomo avrebbe approfittato della propria posizione professionale per allungare le mani su una dozzina di bambine che sarebbero state accarezzate ripetutamente sulle cosce (anche nelle zone inguinali). La posizione dell’insegnante è molto pesante. L’uomo non ha mai ammesso proprie responsabilità ma deve fare i conti con le immagini delle micro telecamere che avrebbero documentato palpeggiamenti morbosi. Le immagini delle telecamere-spia sarebbero eloquenti, almeno per quattro casi.

 













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