IL CASO

Pedofilia, alla Diocesi di Trento undici segnalazioni di abusi in dodici anni

Due i procedimenti ancora in corso, una condanna canonica. I dati diffusi dall'arcivescovo Lauro Tisi alla presentazione del nuovo Servizio diocesano di tutela dei minori



TRENTO. Sono 11 le segnalazioni di abusi pervenuti alla Diocesi di Trento nel corso degli ultimi 12 anni, di cui due casi per cui il procedimento canonico è ancora in corso. Lo ha reso noto l'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, in occasione della presentazione del nuovo Servizio diocesano di tutela dei minori.

Le segnalazioni si riferiscono agli anni in cui Tisi ha svolto la funzione di vicario generale e ai tre anni in cui ha svolto la funzione di vescovo della Chiesa trentina. Delle undici segnalazioni di abusi su minori o persone fragili, due sono state ritenute manifestamente infondate, due si riferivano a sacerdoti ormai defunti, una riguardava un religioso (per cui è stata inoltrata apposita segnalazione all'ordine di appartenenza) e una riguardava un prete straniero per dei fatti avvenuti all'estero.

Dei cinque casi rimanenti, due sono stati archiviati per infondatezza dopo avvenute indagini, uno si è risolto con condanna canonica e due procedimenti sono ancora in corso. Le segnalazioni di abuso in ambito ecclesiale pervenute alla diocesi non vengono riferite direttamente all'autorità giudiziaria italiana.

 

IL NUOVO SPORTELLO.  La Diocesi di Trento ha attivato un servizio per la tutela dei minori, al fine di prevenire e contrastare gli abusi sessuali e le violenze psicologiche e fisiche in ambito ecclesiale. L'iniziativa nasce con il duplice obiettivo di prevenire eventuali abusi su persone considerate vulnerabili, ad iniziare dai minori, e raccogliere le segnalazioni in merito a casi verificatisi nella Chiesa trentina, oppure all'interno di associazioni e gruppi legati alla diocesi.

Presentato oggi dall'arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, e dal vicario generale, don Marco Saiani, assieme a Barbara Facinelli, psicologa specializzata nel campo socio-educativo, il servizio si avvale di uno sportello presso il quale è possibile ricevere ascolto, consulenza e supporto nel pieno rispetto della riservatezza e delle condizioni di fragilità dei minori. «Il servizio è costituto da due poli, in modo da raccogliere le segnalazioni sugli abusi e per prevenire attraverso attività formativa e consulenza specifica a eventuali episodi di violenza, fisica, sessuale o psicologica», ha spiegato Tisi, promotore del servizio sulla base delle linee guida della Cei.

Lo strumento si avvale anche di un Tavolo degli esperti, un organismo di nomina vescovile composto da 13 professionisti che ha il compito di sovrintendere al funzionamento. Le segnalazioni di abusi, se non infondate, verranno prese in carico dall'Ordinario diocesano, che attiverà le procedure previste dall'Ordinamento canonico.













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