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Orsi, attivisti in piazza Dante: «Ispra non è super partes, pronti a una vertenza»

Gli animalisti: «Dopo la tragedia di Caldes, la Provincia non ha fatto nulla per la prevenzione. Se il Tar si esprimerà sfavorevolmente rispetto all'orsa JJ4, verremo da tutta Italia al Casteller»



TRENTO. Assemblea pubblica, organizzata dalla campagna StopCasteller a favore degli orsi, oggi (15 dicembre) davanti alla sede della Provincia. In piazza Dante si sono ritrovati cittadini trentini ma anche attivisti arrivati da Toscana, Veneto, Piemonte e Lombardia. Fra le proposte avanzate: mobilitazioni in favore dei plantigradi, incontri informativi e di approfondimento, ma si ipotizza anche una vertenza delle associazioni contro Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, considerato colpevole di avallare le posizioni politiche della maggioranza di turno.

«Anche nell'udienza di ieri al Tar di Trento - spiega in una nota Francesca Manzini, portavoce della campagna StopCasteller - è stato detto chiaramente: la Provincia si appella alle deroghe della direttiva Habitat per i suoi scopi ursicidi ma continua a non fare nulla per applicare le misure di prevenzione, anche dopo la tragedia di Caldes. La convivenza è rimasta una parola vuota: in tutti questi anni la parte informativa è mancata e non si è fatto altro che soffiare sul fuoco della paura. Bisogna ripartire da prevenzione e informazione a tappeto».

«Una politica irresponsabile che addirittura avalla il bracconaggio - continua Manzini - e il risultato è la morte di ben 8 orsi in questi mesi in circostanze sospette. Ispra e Ministero dell'Ambiente, presenti all'udienza di ieri, sono completamente schiacciati sulle posizioni della Provincia e non adempiono al compito di tutela e protezione previsto dalla Costituzione. Ispra in particolar modo, che viene spacciata da organo tecnico super-partes, è nei fatti connivente con la maggioranza politica di turno di cui avalla docilmente l'operato. Non escludiamo che le associazioni procedano legalmente contro questo operato scandaloso e contro la nuova legge promessa da Fugatti in campagna elettorale per uccidere fino a 8 orsi all'anno».

«Anche l'orsetto Nino è ancora rinchiuso senza motivo a Spormaggiore nel silenzio più totale delle istituzioni. Perché non viene liberato? Dobbiamo esigere che questo avvenga prima possibile. Chi lo ha salvato da morte certa si adoperi ora per la sua libertà». Infine: «Se il Tar si esprimerà sfavorevolmente rispetto all'orsa Gaia (JJ4), arriveranno persone da tutta Italia in sua difesa, andremo al Casteller».













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