Vicino alle case cachi al posto dei meli 

Oppure noccioli, patate, cavoli e viti resistenti: gli studenti dell’Istituto Agrario illustrano le loro proposte a Ville d’Anaunia



VILLE D’ANAUNIA. La convivenza tra frutticoltura e abitazioni, con l'obiettivo di trovare delle soluzioni concrete, ad esempio attraverso le coltivazioni a basso impatto ambientale nelle fasce di rispetto previste dal Piano di azione nazionale (Pan) in adiacenza alle zone specifiche e ai luoghi sensibili. Questo il quesito posto dall’amministrazione comunale di Ville d’Anaunia a cui hanno cercato di rispondere i ragazzi della quinta B (triennio Produzione e Trasformazione) dell'Istituto agrario di San Michele, nell'ambito del percorso di alternanza scuola-lavoro.

In particolare l’amministrazione ha chiesto ai ragazzi di valutare modalità di incentivazione per gli agricoltori che punteranno su metodi a basso impatto ambientale, tenendo conto delle eventuali superfici comunali all'interno dei riordini fondiari proposti dai consorzi di miglioramento fondiario, nello specifico a Tuenno e Nanno.

Gli studenti hanno fotografato analiticamente la redditività dei terreni: per quelli presenti in centro abitato hanno assunto come frutteto tipo un terreno di 600 metri, di forma rettangolare (20 metri per 30 metri). In questo caso, la fascia di rispetto di 10 metri occuperebbe una superficie pari ai due terzi dell’intera area; calcolando i maggiori costi per i trattamenti (dovuti alle restrizioni sulle modalità di esecuzione e al fatto che il regolamento provinciale prevede prodotti fitosanitari diversi per le fasce di rispetto, e quindi l’agricoltore dovrebbe entrare nel frutteto due volte per ogni singolo trattamento) e una diminuzione della resa nell'area di rispetto stimata nel 10% (per la non ottimale gestione fitosanitaria), i ragazzi sono riusciti a calcolare la redditività e per capitalizzazione a stimare il valore dei due fondi. Il valore della terra nuda (senza l’arboreto) per il frutteto tipo nei centri abitati scenderebbe da 65 euro al metro a 43 euro al metro.

Esistono altre coltivazioni che riescono a dare reddito agli agricoltori, che non necessitino di trattamento e che non siano impattanti visivamente?

Le proposte dei ragazzi sono state ben cinque: la coltivazione dei cachi che prevede lo stesso sesto d’impianto del melo e quindi non necessita di nuovi impianti, del nocciolo, della patata in rotazione con il cavolo, delle viti resistenti (Johanniter e Solaris per base spumante) e melo resistente. Per ciascuna alternativa è stata ipotizzata l’intera filiera, per valorizzare al meglio il prodotto e sono state abbozzate la redditività e i costi.

La proposta che i ragazzi hanno rivolto all’amministrazione di Ville d'Anaunia è stata di affittare o vendere le superfici attualmente a bosco, all’interno delle bonifiche, in via privilegiata a coloro che posseggono già un appezzamento all’interno del riordino e contemporaneamente hanno un altro frutteto nei centri abitati e si impegnano a coltivare, vicino alle case, una coltura a basso impatto.

La superficie che otterrebbero, potrebbe quindi andare ad incrementare il fondo che già coltivano all’interno del riordino. (g.e.)















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