TRASPORTO PUBBLICO

«Trento-Malé ferma la sera famiglie e ragazzi penalizzati» 

La protesta. Una mamma che risiede in Val di Non deve usare la macchina per recarsi a Lavis  per le attività di 5 dei suoi 7 figli. «La ferrovia dovrebbe adeguarsi anche agli orari scolastici»



Val di non. «È possibile che non esistano corse di tram che coprano la tratta (almeno) Trento-Dermulo in orario serale? Io che devo portare 5 figli a Lavis per 3 volte alla settimana potrei scendere senza problemi con la ferrovia, ma non essendoci corse dopo le 20.30, dovrei prendere il pullman delle 20.45 e restare bloccata a Mezzolombardo o aspettare quello delle 22.25, arrivando a casa a mezzanotte se va bene. L'unica alternativa che ho è l'automobile, con relativo aumento di rischio personale, consumi e inquinamento. Sono sicura di non trovarmi solamente io in questa situazione».

La lettera

A sollevare il caso con una lettera a Trentino Trasporti spa è una mamma, Martina Casari con il marito Renato Endrizzi e sette figli. Come scrive la mamma, «non è accettabile che in estate ci sia una corsa all'ora (e comunque una corsa serale che dopo le 20 copra tutta la tratta non esiste!) mentre in inverno esistano così poche corse della ferrovia che colleghino Trento alle valli di Non e di Sole, e soprattutto che non ne esista una serale che copra tutta la tratta».

Un problema per gli studenti

Con questa situazione si penalizzano le famiglie, i ragazzi che svolgono attività sportive ed extrascolastiche e anche i lavoratori che non finiscono nel tradizionale orario 9-18, e che si trovano costretti a ricorrere alle automobili per svolgere le proprie attività, creando, oltre ai problemi di cui sopra, un notevole aumento del traffico. Ma non solo. «Sarebbe ora che gli orari della ferrovia si adeguassero a quelli scolastici. I nostri due figli più grandi, e sicuramente in futuro anche gli altri cinque, hanno dovuto chiedere permessi di entrata in ritardo permanenti per tutti gli anni scolastici che hanno frequentato a Trento perché i trasporti arrivavano sempre con una decina di minuti di ritardo rispetto all'orario scolastico. Per arrivare puntuali avrebbero dovuto prendere la corsa precedente restando ad aspettare sulle strade per almeno un'ora prima di poter accedere alle strutture scolastiche».

L’appello

Un caso questo che non è certo isolato perché non tutte le famiglie sono disposte o possono permettersi le spese di un convitto per i loro figli e che comunque va a bloccare qualsiasi attività extrascolastica dei ragazzi. La lettera si chiude con un appello a quanti condividono il disagio a farsi avanti così da poter far presente il problema alla Comunità della valle di Non e di quella della Valle di Sole.

L’idea è anche di coinvolgere l’associazione nazionale delle famiglie numerose (ANFN) per avere la massima diffusione possibile e poter sperare in una soluzione. G.E.















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