Ruffré Mendola dice addio all’Azienda per il turismo 

La decisione era nell’aria da più di un anno, da quando il sindaco Seppi non aveva votato il bilancio dell’Apt. Ma c’è anche il “non interesse” degli operatori locali 


di Giacomo Eccher


RUFFRÉ MENDOLA. Apt addio! Lo ha deciso il Comune che in occasione dell’annuale ricognizione delle partecipazioni azionarie detenute dall’ente ha deliberato il recesso dall’Azienda di promozione turistica di valle mettendo in vendita le proprie partecipazioni.

Il motivo? Il “non interesse” dimostrato dagli operatori locali a continuare il rapporto di collaborazione e partecipazione con l’Azienda per il turismo Val di Non. L’uscita del paese dei masi dall’Apt sarà con decorrenza 19 maggio 2019, ma la notizia – salvo improbabili ripensamenti - è destinata a provocareda subito un bel po' di sconquasso nel comparto turistico noneso anche se, analizzando bene il recente passato, non è del tutto un fulmine a ciel sereno.

Come forse qualcuno ricorderà, il sindaco di Ruffré Mendola, Donato Seppi, nel corso dell’assemblea di bilancio il 30 novembre 2017 a Sanzeno aveva votato contro il documento contabile proposto dal Cda, ed è stata la prima volta (e forse anche l’unica, per quanto si ricordi) di un voto contrario in un’assemblea dove il bilancio è sempre passato all’unanimità, e sostanzialmente senza obiezioni.

«Ho detto no perché alla Mendola così come funziona oggi, l’Apt non si sente, anzi è inutile» - aveva detto allora l’irruento primo cittadino di Ruffré Mendola, tra l’altro da poco in carica dopo le elezioni suppletive del novembre 2016 a seguito del fallito referendum (per tre voti di scarto) di fusione del Comune con Fondo, Castelfondo e Malosco. Infatti a suo dire il baricentro dell’Azienda turismo nel corso degli anni «si è sempre più spostato sulla media valle e su Melinda trascurando l’alta valle che punta di più sul mercato tedesco». Seppi aveva anche ricordato il mancato finanziamento della Mendola nel patto strategico territoriale, responsabilità che peraltro non riguardava l’Apt che l’aveva invece sollecitato. Adesso il nodo di allora è arrivato al pettine e Seppi, uomo che non conosce mezze misure, ha portato al recesso. La delibera del consiglio comunale sulle ricognizioni azionarie risale peraltro allo scorso 18 dicembre, ma la decisione è stata ufficializzata ieri con lettera spedita all’Azienda turistica, che ha sede a Fondo. Cosa succederà adesso? Due le ipotesi. Far buon viso a cattivo gioco oppure avviare una riflessione vera sul turismo in valle di Non e le sue prospettive. L’Apt di valle in questi ultimi anni infatti ha dovuto registrare altri recessi importanti soprattutto nel comparto alberghiero con una decina di hotel (per circa 600 posti letto) che si sono via via chiamati fuori dall’Apt valle di Non, che ha forma sociale di cooperativa.















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