Premio europeo al Parco Stelvio per il turismo sostenibile 

Territorio e sviluppo. La Carta Cets, elaborata dalla Federazione Europarc, è un metodo di governance partecipata per strutturare le collaborazioni delle aree protette in ambito turistico e favorire la concretizzazione di un’offerta credibile



Peio-rabbi. Dopo quelli naturali Adamello-Brenta e Paneveggio-Pale di San Martino, oltre alle Reti di Riserve, anche il Parco Nazionale dello Stelvio ha ottenuto l’assegnazione della Cets, la Carta Europea del Turismo Sostenibile, un grande riconoscimento sotto il profilo dell’impegno riguardo ai temi dello sviluppo sostenibile. Per il vicepresidente della Provincia e assessore all’ambiente Mario Tonina «il riconoscimento della Cets al Parco Nazionale dello Stelvio completa una strategia di sistema e conferma la serietà dell’impegno del Trentino sul fronte della sostenibilità dello sviluppo turistico. La Carta rappresenta la certificazione di un metodo in cui crediamo: le idee e gli obiettivi di sviluppo locale emergono dal basso, da processi partecipativi. La Provincia – aggiunge Tonina – appoggia le iniziative di sviluppo turistico sostenibile e crede che i parchi siano oggi una grande opportunità per i territori. Opportunità non solo di conservare un patrimonio naturale di valore inestimabile, ma anche e soprattutto di sperimentare percorsi di sostenibilità fondati proprio sui valori ambientali tutelati».

Unità di azione

Da alcuni anni il Parco dello Stelvio vive una fase di riorganizzazione e l’attribuzione della Carta Europea del Turismo Sostenibile è un significativo risultato conseguito congiuntamente dai tre settori del Parco, a testimonianza di un’unità di azione costantemente ricercata dai tre diversi enti territoriali attualmente impegnati nel complesso iter di adozione del Piano e del Regolamento del Parco. La Cets, elaborata dalla Federazione Europarc, è un metodo di governance partecipata per strutturare le collaborazioni delle aree protette in ambito turistico e per favorire, attraverso maggiore integrazione e cooperazione, la concretizzazione di un’offerta credibile di turismo sostenibile. Un processo dunque di “conservazione attiva” che vede i parchi, insieme agli altri attori del territorio, “motori” di sviluppo sostenibile.

Turismo di piccole strutture

«Il territorio delle valli di Rabbi e di Peio – sottolinea Tonina – è già esemplare, come dimostrano da una parte la crescita di una realtà turistica costituita da piccole strutture, compresa quella termale, molto attente alle esigenze del turismo delle esperienze; dall’altra la volontà di ricercare l’innovazione, testimoniata anche dall’impegno delle funivie, a partire da una realtà turistica già consolidata».

Allevatori e mercato

A unire le due realtà la resilienza degli allevatori di montagna, che hanno saputo trovare nuove prospettive di mercato proprio integrandosi fortemente con la proposta turistica. «Per questo il riconoscimento va certamente a chi ha ideato, avviato e coordinato questa iniziativa – conclude l’assessore Tonina –. Un plauso va al dirigente provinciale Claudio Ferrari e a due comunità molto impegnate sotto la guida dei loro sindaci Lorenzo Cicolini e Angelo Dalpez. Crediamo molto anche nella collaborazione con Federparchi e con Europarc, perché solo facendo sistema a livello nazionale ed europeo è possibile fare capire l’importanza delle aree protette proprio come opportunità di sviluppo sostenibile». F.B.















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