«Perché l’Alzheimer ci riguarda tutti» 

Domani sera il neurologo Daniele Orrico ospite a Radio Anaunia: una malattia che è anche sociale



CLES. Domani sera alle 20 e il giorno dopo in replica alle 9 su Radio Anaunia si parla di Alzheimer, una malattia debilitante e in continuo aumento. Ospite nello studio di Cles dell’emittente è il neurologo Daniele Orrico, già primario al S. Chiara per 25 anni e ora presente al Centro Medico Salute di Cles, che risponderà alle domande del professor Giovanni Corrà, che per Radio Anaunia conduce la serie di puntate dedicata alla salute e alla prevenzione. Con l’ex primario ci sarà in studio Luciana Ambrosi, presidente dell’Associazione Alzheimer di Trento, organizzazione che si occupa principalmente di fornire un supporto alle famiglie di soggetti colpiti da questa terribile malattia invalidante e in progressiva diffusione. In Trentino i casi stimati di Alzheimer sono alcune migliaia e crescono anno dopo anno Il dottor Orrico, oltre a dare una definizione scientifica della malattia, darà indicazioni su come è possibile prevenirne l'insorgenza (non guarirla, un obiettivo ancora lontano) con suggerimenti anche di carattere pratico e quotidiano su quali stili di vita sono necessari e indispensabili per evitare o rendere meno debilitante questa malattia.

In Italia sono oltre 600 mila le persone affette da questa demenza degenerativa e ogni anno nel mondo si registrano quasi 10 milioni di nuovi casi, mentre in Trentino la quota dei pazienti è tra i 6 e gli 8 mila soggetti. Numeri simili per l'Alto Adige. Sono colpiti soprattutto gli over 65, ma è un’età questa che si sta progressivamente abbassando. Le conseguenze dell’Alzheimer, oltre naturalmente a coinvolgere l’ammalato, hanno quasi sempre anche pesantissime ricadute sulla famiglia della persona colpita. Molte famiglie vivono in modo assolutamente privato il problema e la malattia, con una sofferenza che travolge la loro quotidianità perché l’ammalato ha bisogno di un’assistenza continua, senza soste. «Ecco perché è importante fare rete, c’è bisogno di un’azione culturale per sensibilizzare le persone per fare in modo che le stesse, e in modo particolare i familiari, non abbiano nessun timore di uscire allo scoperto e a condividere il loro problema», spiega il conduttore Corrà anticipando alcuni contenuti della puntata. Per questo è necessario rivolgersi a dei professionisti prima che la malattia colpisca in modo irreparabile. Serve anche un impegno più importante della sanità pubblica con il rafforzamento e il potenziamento di sportelli informativi. Ma occorre soprattutto incentivare consapevolezza e preparazione delle famiglie, perché l'Alzheimer può capitare davvero a tutti, anche in età non avanzata ma semplicemente adulta.

L’Associazione Alzheimer Trento Onlus è nata nel 1998, con l’obiettivo di garantire anche nel Trentino la diffusione dell’informazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulla malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza, lo sviluppo di servizi sanitari e sociali adeguati, il sostegno e la tutela dell’ammalato e dei familiari, assistere e sostenere i familiari e i malati di Alzheimer, divenendone un punto di collegamento e coordinamento ed essere riferimento per tutti coloro che si occupano di questa malattia. (g.e.)













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