Cancellato il ponte, i turisti non arrivano 

Il Maset Pozzati a Bagni di Bresimo è irraggiungibile. Dalpiaz: «Fioccano le disdette, per noi un danno»



BRESIMO. «Prenotazioni fino a maggio 2019 disdettate, con un notevole danno economico per il sottoscritto ma anche per l’indotto sul territorio della valle. A dirlo è l'architetto Walter Dalpiaz di Cles, titolare con la famiglia del Maset Pozzati in località Bagni di Bresimo, una ben avviata attività turistica anche a livello internazionale in rete con l'associazione Valsugana “Vacanze in baita”.

L’esondazione del rio delle Malghe (affluente del Barnes dove confluisce nei pressi della storica rotonda delle terme di Bresimo, rimasta incredibilmente quasi intatta) ha letteralmente spazzato via il ponticello che attraversava il corso d'acqua per l’unico accesso alla baita, ponte e strada realizzati – con regolare autorizzazione dei Bacini Montani a cui versano 100 euro annui per la concessione, direttamente dai proprietari. Ovviamente senza accesso l’attività del Maset Pozzatti si è bruscamente interrotta e sono saltati i contratti già conclusi per tutto il mese di dicembre e gennaio, con clientela principalmente nordica. «Fortunatamente tutti hanno compreso le motivazioni perché alla disdetta abbiamo allegato anche una documentazione fotografica, e non ci hanno chiesto i danni: e pensare che la settimana dell'ultimo dell'anno era stata prenotata un anno fa», afferma Dalpiaz.

Persona pratica e del mestiere (essendo architetto) Dalpiaz si è immediatamente dato da fare per ripristinare i danni e il collegamento alla baita, danni che in un primo momento sembravano essere stati presi in carico dal Servizio Bacini Montani per garantire l'accessibilità alla baita e quindi la continuazione dell’attività turistica. Ma non è andata così, tutto è rimasto fermo per settimane e l'unico intervento, provvidenziale per salvare la baita è stato della Stet che ha prontamente ripristinato la linea elettrica. Per la strada nulla. «Ho scritto, telefonato, sollecitato il sindaco e i vari tecnici del Servizio Bacini Montani ma solo rinvii e poi una conclusione che mi sembra illogica e che non mi sarei mai aspettato da addetto ai lavori, quella di realizzare, al posto del ponticello e a mie spese, un guado 10 metri a monte dove par passare la strada di accesso alla baita», racconta Dalpiaz. Soluzione questa tecnicamente non realizzabile sia per invasione di altre proprietà private che per la non accessibilità delle auto alla strada esistente, e quindi alla baita. Dalpiaz ha invano fatto presente la più logica soluzione del rifacimento del ponticello con rafforzo delle spallette e sistemazione dell'alveo.

«Il problema è stato a monte con la tracimazione del rio e non dal ponticello la cui luce è ampiamente sufficiente a garantire la portata massima anche in occasioni di piovosità eccezionale, ed in ogni caso meglio delle tra tubazioni affiancate che verrebbero messe in alveo per il guado», sostiene Dalpiaz. Tutto inutile però.

Dalpiaz ha poi spedito missive a oltre al sindaco Mara Dalla Torre, ai responsabili dei Bacini Montani, al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e all'assessore alle Foreste Giulia Zanotelli, ma finora senza cenni di risposta. Intano la baita per le vacanze rimane chiusa fino a primavera. (g.e.)













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