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Nidi esternalizzati, vittoria delle educatrici: da maggio nuovo inquadramento

Firmato l’accordo con Federcoop: 80 euro in più al mese da gennaio 2022 e una tantum di 750 euro. I sindacati: «Finalmente sanata un’ingiustizia» 



TRENTO. Le educatrici dei nidi esternalizzati hanno vinto la loro battaglia per il riconoscimento del giusto inquadramento professionale.

Questa mattina (9 maggio) Fp Cgil e Fisascat Cisl hanno firmato l’accordo con la Federazione delle cooperative e con le coop che gestiscono il servizio per conto degli enti locali.

«L’intesa ha sanato una ingiusta discriminazione, prevedendo il corretto livello d’inquadramento D2 per tutte le educatrici con titolo di laurea o altri titoli validi al momento dell’assunzione, qual è il baby life, a lungo non riconosciuto dalle cooperative», informano i sindacati.

L’inquadramento avviene a partire dal 1° gennaio del 2022 e le spettanze si avranno con le buste paga di maggio (50%) e ottobre (50%) di quest’anno. In sintesi le lavoratrici otterranno circa 80 euro lordi in più al mese in busta paga, recuperando anche il pregresso dal 1° gennaio 2022.

E’ prevista, inoltre, una quota una tantum di 750 euro che copre il periodo giugno 2019 - dicembre 2021.

Soddisfatti i sindacati, che prima di siglare l’accordo hanno ottenuto il via libera unanime dalle lavoratrici convocate in assemblea, alla quale hanno partecipato numerose. «E’ un risultato importante e non scontato – ammettono con soddisfazione Giovanni Virruso e Fabio Bertolissi, che per Fp e Fisascat hanno seguito la vertenza -. Senza la mobilitazione delle educatrici non saremmo arrivati a tanto. L’accordo riporta alla giusta e corretta applicazione del contratto nazionale sottoscritto a metà 2019 e dunque sana un’ingiustizia subita da quasi quattro anni».

L’adeguamento riguarderà non solo i nuovi appalti, ma anche i capitolati già in essere per un totale di alcune centinaia di lavoratrici coinvolte.

La partita non è, però, conclusa. C’è da risolvere il nodo per il personale che si occupa di funzioni ausiliari e d’appoggio. Anche molte di queste lavoratrici sono attualmente sotto-inquadrate. Per questa ragione i sindacati hanno chiesto e ottenuto da Federazione e cooperative un tavolo di confronto specifico entro giugno 2023 per esaminare mansioni e corretto inquadramento e arrivare anche qui ad un’intesa che salvaguardi i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

«L’accordo raggiunto oggi crediamo possa aver posto le basi per costruttive relazioni sindacali in un settore importante per i servizi sul territorio, garantiti alle famiglie da professioniste che meritano il giusto riconoscimento giuridico ed economico per il ruolo fondamentale per lo sviluppo del bambino. Siamo pronti a confrontarci con le nostre controparti perché anche queste addette vedano riconosciuto quanto spetta loro», proseguono i due sindacalisti.

Rimane infine la questione del rinnovo dell’integrativo territoriale fermo al 2006, di cui l’accordo appena sottoscritto costituirà parte integrante. Anche in questo caso è stato assunto l’impegno per la riapertura del tavolo di confronto: una volta affrontata e sanata la questione inerente le lavoratrici ausiliarie, il tavolo esaminerà in sede tecnica gli elementi principali della futura contrattazione integrativa territoriale.













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