Lavoro

Maestri (Pd), in Trentino stipendi inferiori alla media nazionale "La Provincia riprenda il confronto con le parti sociali"

L’esponente del Pd nel Consiglio provinciale commentando i dati dell'Istituto provinciale di statistica chiede che il tema del lavoro torni al centro dell’autonomia speciale



TRENTO. "È notizia di queste ore quella che indica il Trentino come il territorio dove gli stipendi medi sono inferiori, non solo al vicino Alto Adige, ma persino alla media nazionale. Si tratta di una situazione di debolezza che investe tutti i settori di attività e tutte le relative qualifiche, e che non può essere risolta dalla politica con generiche affermazioni di solidarietà ai lavoratori ed, al contempo, con dichiarazioni di impotenza istituzionale della Provincia, come quelle rilasciate alla stampa dal presidente Fugatti e dall' assessore di merito". Lo scrive, in una nota, Lucia Maestri, esponente del Pd nel Consiglio provinciale di Trento, commentando i dati dell'Istituto provinciale di statistica basati sull'analisi della Ragioneria generale dello Stato.

"A tutti è noto che proprio dalla Provincia dipende la ripresa del confronto con le parti sociali, sospesa e mai più riattivata ancora nella scorsa primavera dalla Giunta provinciale e della rabberciata maggioranza che la sostiene. Dal rinnovo del contratto del pubblico impiego, che può fare da volano anche per i settori produttivi del privato, all'introduzione di contratti territoriali ed integrativi, all'attivazione, come proposto dai sindacati confederali, di un bonus mensile per tutti quei lavoratori il cui contratto collettivo è scaduto sono quindi molte le leve che la Provincia può azionare. La lunga e triste stagione delle alchimie e dei dispetti è finita e adesso bisogna affrontare la realtà", conclude Maestri, chiedendo che il lavoro torni "al centro dell'autonomia speciale".













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