Via mail ai fedeli l’invito per la messa “fai da te” 

Misure antivirus. Oggi e domani anche a Lavis chiesa chiusa e funzioni religiose sospese Don Vittorio Zanotelli manda ai parrocchiani le indicazioni per una “celebrazione” casalinga


DANIELE ERLER


Lavis. La prevenzione contro il Coronavirus a Lavis ferma anche le messe e allora il parroco invia ai fedeli una sorta di preghiera da fare in famiglia. Forse non sarà una vera e propria messa, ma sarà comunque un modo, per i fedeli, per non perdere il contatto con Dio. Anche ai tempi della prevenzione contro la malattia.

La preghiera in famiglia

Stasera e domani non ci saranno dunque le consuete celebrazioni. Il parroco, don Vittorio Zanotelli, lo ha comunicato con un avviso, appeso anche al portone della chiesa: «In ottemperanza all’ordinanza del presidente della Provincia di Trento e successiva ordinanza del sindaco di Lavis, il parroco dispone fino a nuovo ordine: la sospensione della celebrazione della Messa e celebrazioni varie. La sospensione di tutti gli assembramenti e gruppi nei luoghi della chiesa». Anche i funerali in questi giorni si sono tenuti nelle chiesette più piccole del paese.

Nella sua mail, inviata ad alcuni parrocchiani – con la richiesta di diffonderla il più possibile – don Vittorio spiega di aver voluto inviare «una preghiera da fare in famiglia». «Non è tutta roba mia – precisa – ho scopiazzato da una proposta della diocesi di Cremona e ci ho aggiunto del mio». C’è una riflessione, ci sono i passi del Vangelo e persino una vignetta, disegnata da don Giovanni Berti. Si vede Gesù nel deserto davanti alla televisione. «Ma figlio sei in ritardo – dice Dio nella vignetta – I 40 giorni nel deserto sono finiti: ti aspettano per predicare». Il diavolo, guardando il televisore, dice così: «Di tutte le mie tentazioni per bloccarlo questa è la più riuscita».

Una domenica strana

Ma nella “preghiera in famiglia” sono previsti anche i ruoli diversi: con una persona che fa da guida (potrebbero essere i genitori) e altri che fanno da lettori, proprio come se fosse una celebrazione. «Che domenica strana, una domenica senza Messa – scrive il parroco nella sua riflessione –. Qualcuno dei ragazzi dirà: meno male che oggi non possono obbligarmi, si può dormire fino a mezzogiorno. Qualcuno dei più anziani dirà: come siamo ridotti male. Forse però questa domenica senza Messa può aiutarci a riscoprire quanto è bello ritrovarsi insieme, vedersi e salutarsi. Certamente pregare, ma anche poter fare due chiacchiere dopo Messa, andare a bersi un caffè o l’aperitivo in compagnia. Davvero è sempre più bella una domenica chiusi in casa, o andandosene ciascuno per conto proprio?».

Il fioretto di un anno fa

Una riflessione che ha un senso profondo, anche al di là della realtà particolare di questi giorni. Esattamente un anno fa, in Quaresima, l’oratorio di Lavis aveva proposto un fioretto particolare, chiedendo ai parrocchiani l’astinenza dall’uso del cellulare. Per imparare a stare più insieme, senza il filtro degli schermi. Anche questa “preghiera in famiglia” può essere dunque l’occasione per riscoprire il senso di comunità, proprio nei giorni dell’isolamento.

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